Ddl animali è legge: da Gandhi a Dudù, le citazioni in Senato

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(Adnkronos) - Il ddl animali è legge. L'Aula del Senato ha infatti votato per alzata di mano il disegno di legge di 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali. Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei Deputati è accolto in via definitiva.  

Il testo introduce una profonda revisione della disciplina penale in materia di tutela degli animali prevedendo sia nuove tutele non solo per gli animali di affezione, ma anche pene più severe per chi li maltratta, sevizia e abbandona. 

"Il percorso è ancora lungo e maturerà in base all'avanzamento civico della nostra società...". Il senatore della Lega, Manfredi Potenti, da qualche mese responsabile del dipartimento 'benessere animali' del partito di Matteo Salvini, dopo avere presentato in Aula del Senato il ddl a tutela di cani e gatti e non solo, guarda avanti. In una implicita citazione del Mahatma Gandhi (che diceva che "la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali") snocciola i 15 articoli che compongono la nuova legge 'animalista': basta cani e gatti a catena, basta combattimenti tra animali e corse clandestine di cavalli. E chi si macchia di reati, uccidendo e seviziando, contro gli amati "fratelli con la coda" (copyright senatrice Biancofiore) d'ora in poi rischia fino a 4 anni di carcere.  

Così il Senato, che ieri ha ascoltato in Aula l'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani su Gaza, si dedica oggi agli amici a quattrozampe, approvando una legge che è "una rivoluzione copernicana" come dice soddisfatta - citando l'astronomo polacco del XVI secolo - la senatrice Erika Stefani, anche lei del partito di Salvini.  

Tanti gli interventi accorati che risuonano nell'emiciclo, a voce dei non pochi ultra-animalisti che si contano da destra a sinistra. La senatrice Michaela Biancofiore, nota anche per aver inaugurato con il suo Puggy il via libera ai cani in Senato, è quasi commossa. Cita ad uno ad uno i tanti nomi dei cani, dei gatti e anche della capretta, finiti al centro di drammatici fatti di cronaca: "Pensiamo per un attimo - chiede in Aula - all'uccisione del povero cane Angelo, torturato a morte nel cosentino, del cane Aron, bruciato vivo a Palermo, del gatto Leone, scuoiato vivo nel salernitano, della capretta uccisa a calci e pugni da una banda di ragazzini che un giorno saranno uomini, mi chiedo quali uomini e dove siano le famiglie... , dell'orsa Amarena, del cervo Bambotto, per citarne soltanto alcuni". Per Biancofiore troppe le creature "barbaramente trucidate o torturate per futili motivi o, peggio, per uccidere la noia". 

"Siamo di fronte a un provvedimento in favore dei nostri fratelli con la coda, dei nostri compagni di vita, di coloro che amano senza conoscere l'egoismo, che purtroppo è tipico invece degli esseri umani", conclude amara la senatrice bolzanina.  

Il forzista Pierantonio Zanettin, non può non citare Dudù, il barboncino tanto amato "dal presidente Berlusconi". Da sempre il nostro partito manifesta una grande sensibilità su questo tema, che fa parte, per certi versi, del nostro pantheon cultura", dice il presidente della Commissione Banche: "Il nostro amato e sempre rimpianto presidente Berlusconi amava tantissimo gli animali, cani, gatti, a partire dal celeberrimo barboncino Dudù. Citava anche quella famosa frase di Totò: 'I cani sono qualcosa a metà strada tra gli angeli e i bambini, e sono per tutti noi degli amici inarrivabili, sinceri e fedeli'". Il forzista conclude: "È sempre bello e commovente ricordare il nostro presidente nel giardino di Arcore, circondato dai suoi cani...". Altri citano Ovidio, altri direttamente Gandhi, il grande pacifista il cui nome più volte risuona in Aula.  

Il provvedimento, composto da 15 articoli, si inserisce nel solco della riforma dell’articolo 9 della Costituzione, che ha riconosciuto agli animali uno specifico valore giuridico, stabilendo l'obbligo per lo Stato di tutelarne il benessere. 

L'articolo 1, che ridefinisce il titolo del IX-bis del Codice penale: non si tutela più semplicemente il 'sentimento per gli animali', ma direttamente gli animali stessi, come esseri senzienti. Si tratta di un cambio di paradigma culturale e giuridico, che si riflette in una serie di inasprimenti delle pene per i reati contro di loro. L’articolo 2 modifica l’art. 544-quater c.p., aumentando le sanzioni pecuniarie per chi organizza spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie verso animali. Più dura anche la repressione dei combattimenti illegali tra animali: l’articolo 3 interviene sull’art. 544-quinquies c.p., portando la pena da due a quattro anni di reclusione per chi promuove o dirige questi eventi, e prevedendo aggravanti se sono coinvolti minori o armi, oppure se le scene sono diffuse online (articolo 4). 

Anche le uccisioni e i maltrattamenti vengono puniti con maggiore severità. L’articolo 5 riscrive gli articoli 544-bis e 544-ter c.p., prevedendo fino a quattro anni di carcere per chi cagiona la morte di un animale con crudeltà, e sanzioni più alte per l’uso di sevizie o sofferenze prolungate. Viene inoltre riformulato l’art. 638 c.p., che ora prevede da uno a quattro anni di reclusione per chi danneggia o uccide tre o più animali altrui, e si alza la sanzione minima per l’abbandono (art. 727 c.p.). Particolare attenzione è dedicata anche al sequestro e alla confisca degli animali oggetto di reato. Con l’introduzione del nuovo art. 260-bis del codice di procedura penale (articolo 6 del disegno di legge), si regolamenta l’affidamento definitivo degli animali sequestrati alle associazioni autorizzate, con il versamento di una cauzione e la possibilità di variazione anagrafica in caso di cucciolate. 

Il testo prevede poi il divieto di abbattimento o alienazione degli animali coinvolti in indagini penali (art. 544-sexies, come modificato dall’articolo 7), anche se non formalmente sequestrati, fino alla sentenza definitiva. Inoltre, chi commette abitualmente i reati più gravi contro gli animali potrà essere soggetto alle misure di prevenzione del codice antimafia, comprese confische e sorveglianza speciale. Rilevante anche l’articolo 8, che estende la responsabilità amministrativa prevista dal d.lgs. 231/2001 alle imprese coinvolte in reati contro gli animali, con sanzioni pecuniarie fino a 500 quote e interdizioni fino a due anni. Rimangono esclusi da queste disposizioni i casi disciplinati da leggi speciali in materia di caccia, pesca, allevamento e spettacoli circensi. 

Il disegno di legge interviene anche sulla legge 201/2010, aumentando le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, con multe più alte e revoche delle autorizzazioni per chi commette più violazioni (articolo 9). E introduce un divieto generalizzato di tenere cani e altri animali d’affezione legati alla catena, salvo che per motivi di salute o sicurezza certificati (articolo 10). Completano il testo modifiche a norme su identificazione e registrazione (articolo 11), nuove disposizioni per il coordinamento delle forze di polizia (articolo 12), e l’inasprimento delle pene per la cattura e la detenzione illegale di animali selvatici (articoli 13 e 14). Infine, si introduce il divieto di commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico (articolo 15). 

 



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