Raid Israele in Siria, Damasco ritira forze da Sweida. Usa: "Concordati passi per stop violenze"

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Raid Israele in Siria, Damasco ritira forze da Sweida. Usa: Raid Israele in Siria, Damasco ritira forze da Sweida. Usa: "Concordati passi per stop violenze"

(Adnkronos) - L’esercito siriano "ha iniziato a ritirarsi dalla città di Sweida in attuazione dei termini dell’accordo adottato, dopo aver concluso le operazioni di rastrellamento della città alla ricerca di gruppi fuorilegge". È quanto si legge in un comunicato del ministero della Difesa siriano, che tuttavia non fa menzione del ritiro di altre forze di sicurezza governative dispiegate nella città a maggioranza drusa, teatro di scontri violenti con le forze governative negli scorsi giorni fino al raggiungimento di un cessate il fuoco tra le forze dell'esercito e i leader della minoranza del corso della giornata di oggi. 

In serata gli Stati Uniti avevano chiesto il ritiro delle forze siriane dalle aree più sensibili, con il segretario di Stato Marco Rubio che aveva alluso a "passi specifici" concordati "che metteranno fine a questa situazione inquietante e terrificante già questa notte". Nelle stesse ore il ministro degli Esteri siriano ha fatto sapere di aver "accolto con favore" gli sforzi Usa. 

Dopo una giornata di raid israeliani sulla Siria, il Segretario di Stato Usa aveva annunciato su X che tutte le parti coinvolte nei conflitti in corso nel Paese avrebbero concordato delle misure per porre fine alle violenze entro la fine della giornata.  

"Chiediamo al governo siriano di ritirare in maniera efficace le proprie forze militari per permettere a tutte le parti di ridurre l’escalation e trovare una soluzione", la richiesta che era intanto arrivata poco prima dell'annuncio dagli Usa, affidata allaportavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Tammy Bruce, riferendosi alla zona sensibile nel sud del Paese dove negli ultimi giorni si sono registrati raid israeliani, giustificati da Tel Aviv come una mossa in difesa della minoranza drusa.  

Le forze israeliane in giornata hanno colpito anche il quartier generale dell’esercito e un edificio vicino al palazzo presidenziale a Damasco, che ha definito i raid una "pericolosa escalation" e stretto un accordo di cessate il fuoco con la minoranza drusa. 

Secondo una fonte del ministero dell’Interno siriano, sarebbero intanto stati sferrati nuovi attacchi nei pressi di Damasco, dopo i precedenti raid nella capitale che, secondo le autorità, hanno causato tre morti e oltre 30 feriti.  

L’ultimo bombardamento avrebbe colpito "i dintorni dell’aeroporto militare di Mazzeh", in una zona dove si trovano depositi di munizioni, ha riferito la fonte all’Adp, chiedendo l’anonimato perché non autorizzata a parlare con i media. 

Dopo la giornata di raid, arriva quindi la dichiarazione del capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir. "I comandanti e i soldati stanno agendo con responsabilità, moderazione e buon senso" nell'ambito delle operazioni, ha detto durante una visita al confine con la Siria, sulle alture del Golan occupate da Israele. 



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