Cambiamenti climatici e siccità, l’impatto sull’agricoltura

ROMA (ITALPRESS) – Il cambiamento climatico continua a imporsi come una minaccia crescente per l’agricoltura mondiale, con conseguenze drammatiche che si ripercuotono su economie e comunità rurali. Ondate di caldo estremo, siccità prolungate e precipitazioni imprevedibili stanno rapidamente diventando la nuova normalità, esacerbando la vulnerabilità delle colture globali e dei sistemi alimentari. Secondo il Global Drought Outlook dell’Ocse, il 40% delle terre emerse è ora esposto al rischio di siccità, con un aumento significativo nelle ultime decadi. Questa crisi non solo minaccia la sicurezza alimentare, ma ha anche un impatto economico devastante, con costi che potrebbero aumentare del 35% entro il 2035. L’agricoltura, il settore più intensivo nel consumo di acqua dolce, risente particolarmente di questa situazione, con riduzioni delle rese fino al 22% durante gli anni di siccità. Recenti studi, come quello pubblicato su “Nature”, indicano che le rese medie globali di colture fondamentali potrebbero diminuire di oltre l’11% entro la fine del secolo a causa del riscaldamento moderato. Le soluzioni proposte per affrontare questa crisi sono variegate ed urgenti. Il rapporto dell’Ocse raccomanda una transizione verso sistemi d’irrigazione più efficienti, come quelli a goccia, che possono ridurre il consumo di acqua fino al 76% senza compromettere le rese. Inoltre, una riforma della tariffazione dell’acqua è essenziale per riflettere il vero valore ambientale di questa risorsa vitale. A livello europeo, la Commissione ha presentato la Water Resilience Strategy (Strategia di Resilienza Idrica) durante la Green Week, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza idrica del continente del 10% entro il 2030. Questa iniziativa non solo mira a ripristinare la qualità e la quantità delle risorse idriche ma punta anche a stimolare investimenti significativi attraverso la Banca europea per gli investimenti, con un impegno di 15 miliardi di euro per i prossimi tre anni. L’agricoltura, che rappresenta oltre il 50% del consumo idrico in Europa, è al centro di queste strategie.

mgg/azn


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