Trump e la telefonata con Putin: "Gli ho chiesto quando finisce la guerra"
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(Adnkronos) - "Quando mettiamo fine a tutto questo, Vladimir?". E' la domanda che Donald Trump ha posto a Vladimir Putin nella telefonata di oltre due ore con il presidente russo riguardo alla guerra in Ucraina. "Penso che succederà qualcosa. Sono coinvolte personalità forti, penso che succederà qualcosa. Se non succede, dobbiamo farci da parte: è una situazione europea e avrebbe dovuto rimanere una situazione europea. La precedente amministrazione ha ritenuto che dovessimo essere coinvolti. Abbiamo finito per spendere il triplo dell'Europa. Ora dobbiamo risolvere la questione, ogni settimana muoiono in media 5000 giovani. Ho visto immagini satellitari che non vorreste vedere, ho visto scene mai viste prima. Questa non è la mia guerra, non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente", ha detto Trump rispondendo alle domande dei media nello Studio Ovale della Casa Bianca.
"Gli ho detto 'devi fermare tutto questo'. E credo che Putin voglia porre fine a tutto questo bagno di sangue. Voglio essere ottimista, se pensassi che Putin non volesse" porre fine alla guerra "mi sarei tirato indietro e non avrei nemmeno parlato con lui. Penso che ne abbia abbastanza, è una situazione che si trascina da anni. Penso che voglia fermarsi", ha aggiunto Trump. "C'è una linea rossa per me? Nella mia testa c'è, ma non è qualcosa che annuncerò: non è la mia guerra, siamo stati trascinati in qualcosa che non avrebbe dovuto riguardarci. Ho una linea rossa, ma parlarne renderebbe i negoziati ancora più complicati", ha affermato. "Penso ci sia la possibilità di arrivare ad un risultato", ha detto riferendosi alla decisione di non adottare, almeno per ora, ulteriori sanzioni verso Mosca. L'Ucraina sta facendo tutto il necessario per arrivare alla pace? "Potrò dirlo nel giro di un paio di settimane, non posso dire sì o no. Zelensky è una persona forte, non è una persona con cui è semplice trattare. Credo che voglia fermare tutto questo, potrò rispondere meglio tra 2-4 settimane".
Poi, a una domanda sul ruolo che il Vaticano, per iniziativa di Papa Leone XIV, potrebbe assumere nei negoziati tra Ucraina e Russia, Trump ha risposto: "Avere i negoziati a Roma, in Vaticano, sarebbe una grande idea".
La telefonata tra Trump e Putin segna un nuovo capitolo nel tentativo Usa di arrivare a un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. "Russia e Ucraina avvieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco e, soprattutto, per la fine della guerra", ha fatto sapere il presidente americano con un post su Truth riferendo del colloquio telefonico avuto con l'omologo russo. Per il capo del Cremlino un cessate il fuoco "è possibile ma prima servono compromessi". Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto però che "non si decida" senza l'ok di Kiev.
Il presidente americano ha affidato a Truth Social il resoconto della telefonata con Putin: "Credo sia andata molto bene", "i toni e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti".
"Russia e Ucraina avvieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco e, soprattutto, per la fine della guerra", ha scritto il presidente americano. "Le condizioni per farlo saranno negoziate tra le due parti perché conoscono i dettagli di una trattativa di cui nessun altro è a conoscenza", ha aggiunto.
Al termine della telefonata con Putin, il presidente americano ha informato diversi leader del fatto che i negoziati tra Russia e Ucraina per la pace "inizieranno immediatamente". "Ne ho informato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro italiano Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb, durante una telefonata con me, subito dopo quella con il presidente Putin", ha scritto su Truth Social, aggiungendo che "il Vaticano, rappresentato dal Papa, sarebbe molto interessato ad ospitare i negoziati". "Che il processo abbia inizio", le parole del tycoon. Secondo una nota della presidenza francese, al colloquio ha preso parte anche il primo ministro britannico, Keir Starmer.
"La Russia vuole avviare un commercio su larga scala con gli Stati Uniti una volta concluso questo catastrofico 'bagno di sangue', e io sono d'accordo - si legge ancora nel post di Trump - La Russia ha un'incredibile opportunità di creare enormi quantità di posti di lavoro e ricchezza. Il suo potenziale è illimitato". "Allo stesso modo, l'Ucraina può trarre grandi benefici dal commercio, nel processo di ricostruzione del Paese", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti.
Parlando alla stampa al termine del colloquio telefonico con Trump, il presidente russo lo ha definito "informativo, franco e molto utile". Putin si è detto favorevole a una "risoluzione pacifica della crisi ucraina" e pronto a collaborare con Kiev per un "memorandum" sui futuri colloqui di pace e su un cessate il fuoco, purché i due Paesi trovino compromessi in grado di soddisfare entrambe le parti.
Russia e Ucraina, ha dichiarato stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa Tass, devono trovare "compromessi che vadano bene a entrambe le parti" prima che si possa raggiungere un eventuale cessate il fuoco.
"La Russia proporrà ed è pronta a lavorare con la parte ucraina su un memorandum su un possibile futuro accordo di pace con la definizione di una serie di posizioni - ha detto Putin, riportato dalla Tass - Come, ad esempio, i principi della soluzione, i termini di un possibile accordo di pace e così via, compreso un possibile cessate il fuoco per un certo periodo di tempo se vengono raggiunti gli accordi pertinenti".
I colloqui con Kiev, ha affermato ancora, sono "sulla buona strada" dopo l'avvio dei negoziati venerdì scorso tra russi e ucraini a Istanbul. Secondo il presidente russo la ripresa dei contatti "dà motivo di credere che, in generale, siamo sulla strada giusta".
"Vorrei sottolineare, in generale, come la posizione della Russia sia chiara - ha rimarcato - La cosa principale per noi è eliminare le cause profonde di questa crisi. Dobbiamo solo individuare i modi più efficaci per procedere verso la pace".
La presidenza ucraina ha riferito che Trump ha sentito telefonicamente il presidente ucraino Zelensky prima del colloquio con Putin, smentendo così quanto anticipato dalla Casa Bianca, che prevedeva un contatto Trump-Zelensky solo dopo il colloquio tra il tycoon e il leader del Cremlino.
Il presidente ucraino ha dichiarato di aver chiesto al capo della Casa Bianca di non prendere "alcuna decisione" sull'Ucraina senza l'approvazione di Kiev. "Prima del suo colloquio con Putin, gli ho chiesto di non prendere decisioni riguardanti l'Ucraina senza di noi. Sono questioni di principio che ci stanno molto a cuore", ha detto Zelensky durante una conferenza stampa, spiegando di non essere a conoscenza, in questa fase, di dettagli sul "memorandum" riguardante un eventuale accordo di pace. "Non ne so ancora nulla - ha affermato - Una volta ricevuto il memorandum o le proposte dai russi, saremo in grado di formulare il nostro punto di vista".
Eventuali nuove sanzioni statunitensi contro la Russia "determineranno" la sua capacità di continuare la guerra in Ucraina, ha sottolineato il presidente ucraino, esortando gli alleati europei a convincere Washington ad adottare misure più severe contro Mosca.
"Il pacchetto europeo ci sarà e sarà forte", ha dichiarato Zelensky durante la conferenza stampa a Kiev. "Per quanto riguarda il pacchetto statunitense, è un'altra storia. Qui, dobbiamo tutti collaborare con gli Stati Uniti affinché a un certo punto, quando saranno in grado di farlo, impongano sanzioni appropriate", ha proseguito il leader ucraino. "Le sanzioni americane a livello bancario ed energetico - ha aggiunto - determineranno in larga misura se Putin e l'esercito russo continueranno a trarre profitto da questa guerra o meno".
Zelensky è intervenuto anche su X: "Questo è un momento decisivo. Il mondo ora può vedere se i suoi leader sono davvero in grado di garantire un cessate il fuoco e raggiungere una pace reale e duratura".
"L'Ucraina è pronta a negoziare direttamente con la Russia in qualsiasi formato che porti risultati. Turchia, Vaticano, Svizzera: stiamo valutando tutte le sedi possibili - ha scritto - Non è necessario convincere l'Ucraina e i nostri rappresentanti sono pronti a prendere decisioni concrete durante i negoziati. Ciò che serve è una disponibilità analoga da parte della Russia a impegnarsi in colloqui significativi".