Maturità 2025, un esame tra memoria, attualità e futuro: le tracce
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Le tracce della prima prova scritta offrono ai maturandi spunti di riflessione profonda sul tempo, sulla società e sull’impegno civile.
La prima prova scritta dell’esame di maturità 2024/2025 si conferma, anche quest’anno, come un banco di prova denso di significati, traendo forza da testi letterari, riflessioni storiche, spunti di attualità e grandi temi etici. Le sette tracce proposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, suddivise nelle tre consuete tipologie (A: analisi del testo, B: testo argomentativo, C: tema d’attualità), delineano un percorso che invita i candidati non solo a dimostrare competenze linguistiche e argomentative, ma anche a misurarsi con la complessità del mondo contemporaneo.
Pasolini e Tomasi di Lampedusa: la memoria tra lirismo e aristocrazia decadente
Per la tipologia A, i due testi proposti sono opere significative di due giganti della letteratura italiana del Novecento. La prima proposta è una poesia giovanile di Pier Paolo Pasolini, tratta da *Dal diario*, che esplora il rapporto tra l’io lirico e il trascorrere del tempo, in un dialogo silenzioso con la natura e la luna, simbolo di mutamento e insieme di eternità. È un invito alla riflessione sull’identità e sull’illusione del possesso del tempo.
La seconda proposta riguarda un brano de *Il Gattopardo* di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, emblema del passaggio tra due epoche, con la borghesia emergente che si confronta (e si scontra) con un’aristocrazia in declino. Angelica, Tancredi e il Principe di Salina incarnano modelli, ambizioni e conflitti che ancora oggi possono illuminare le dinamiche del potere, della trasformazione sociale e delle apparenze.
La storia e i suoi insegnamenti: Roosevelt, rispetto e Antropocene
Le tre tracce della tipologia B si muovono tra storia, etica e scienza. La prima (B1) si concentra sulla crisi del 1929 e sulla risposta del presidente Roosevelt attraverso il New Deal. È un’occasione per riflettere sul ruolo della comunicazione politica e sulla leadership nei momenti di crisi, con un confronto tra passato e presente, tra radio e social network.
La seconda traccia (B2), ispirata a un articolo di Riccardo Maccioni su “Avvenire”, prende spunto dalla scelta della parola “rispetto” come vocabolo dell’anno secondo Treccani. È un invito ad approfondire le implicazioni del rispetto nella vita quotidiana, nei rapporti sociali e nel linguaggio, contrastando indifferenza, aggressività e spregio, fenomeni purtroppo diffusi nel dibattito pubblico.
La terza (B3), firmata dal filosofo della scienza Telmo Pievani, porta l’attenzione sul concetto di Antropocene e sull’impronta indelebile che l’umanità sta lasciando sul pianeta. Il confronto tra la massa degli oggetti prodotti dall’uomo e quella degli esseri viventi suggerisce una riflessione urgente sul nostro modello di sviluppo e sulla necessità di una transizione ecologica sostenibile.
La speranza di Borsellino e l’indignazione dei social: due facce della cittadinanza attiva
Infine, la tipologia C, dedicata ai temi di attualità, propone due tracce di grande impatto civico. La prima (C1) riprende le parole di Paolo Borsellino, magistrato assassinato dalla mafia, che affida ai giovani la speranza di un futuro migliore, libero dal consenso mafioso. È un testo che continua a interrogare le coscienze, spronando le nuove generazioni all’impegno e alla responsabilità.
La seconda traccia (C2) si concentra invece sull’indignazione come fenomeno dei social network, ispirandosi a una riflessione apparsa sul settimanale “7” del Corriere della Sera. Si solleva qui un quesito essenziale: la rabbia condivisa online è ancora uno strumento di cambiamento o rischia di diventare sterile spettacolo emotivo?
Un esame che interroga il presente
Le tracce dell’esame di maturità 2025 appaiono complessivamente ben calibrate, offrendo agli studenti una pluralità di approcci: letterari, storici, filosofici, scientifici. Ma ciò che più colpisce è la loro attitudine a favorire una riflessione sul presente, sulla responsabilità individuale e collettiva, sull’urgenza di una coscienza critica.
Si tratta, in fondo, di una prova che non chiede soltanto di scrivere, ma di pensare, sentire, prendere posizione. Ed è in questa sfida, forse più che in ogni altra, che si misura la vera maturità.