Tananai pronto per l'estate 2025: "Sarò più attento al pubblico. Lo stadio? Non è tra i miei pensieri"
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(Adnkronos) - Nuovi concerti e nuova musica in arrivo. Tananai scalda i motori per l'estate 2025 che lo porterà sui palchi dei principali festival italiani con il 'Calmocobra Live – Estate 2025' dove non mancheranno sorprese. "Ci sarà qualche canzoncina nuova da imparare che non vedo l'ora di far uscire", dice l'artista. "Una canzone estiva" ma senza feat. che arriverà prima del debutto del tour il 19 giugno a Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle. Un nuovo tormentone? "Chi può dirlo. Per me 'Storie brevi' non aveva gli strumenti per esserlo ma poi si è rivelato tale", perché si sa, il successo è imprevedibile (VIDEO).
Tananai, che da poco ha concluso il suo primo tour europeo, è pronto a ripartire per il suo viaggio live e dopo la tappa romana continuerà a Trento, Collegno, Ferrara, Servigliano, Francavilla e farà tappa anche nei festival di Genova, Lecce, Barletta, Palermo, Catania e Cinquale. Dopo una tappa nella sua città natale, Milano, all’Ippodromo Snai San Siro, in occasione del Milano Summer Festival, l’artista concluderà il viaggio il 13 settembre con una data speciale in Piazza Carlo Di Borbone a Caserta presso la Reggia di Caserta, Patrimonio dell’Umanità Unesco, nell’ambito del festival Un’Estate Da Belvedere.
L'esperienza europea è stata formativa: "È stato bellissimo. Non pensavo mi sarei divertito così tanto. Quando ti esibisci in posti più raccolti riesci a vedere il volto delle persone, quando si divertono e si emozionano. Capire l'effetto che sta facendo la mia musica mi dà benzina e amplifica il divertimento. È stato stupendo e poi è figo dire che ho suonato in Europa". Un'esperienza che Tananai porterà anche nel prossimo tour: "Voglio stare più attento alle persone che ho davanti, cercando di leggerne il volto e portandomelo dietro per più tempo possibile. Canto meglio e mi diverto di più quando mi astraggo da me e mi concentro sul pubblico". Ed è così che l'artista resta con i piedi per terra. Sognare lo stadio? "Non ci penso. Quello che voglio è fare musica e andare in giro a suonare. Poi dove suono cambia poco. L'importante è che possa andare in giro a farlo". E su chi annuncia grandi date per il 2026, commenta ironicamente: "Forse farò una storia per il 2040".
A trent'anni appena compiuti (lo scorso 8 maggio), l'artista, al secolo Alberto Cotta Ramusino, traccia un bilancio positivo della sua carriera: "Sono contento di quello che ho fatto, sto facendo della mia passione il mio lavoro". E se potesse tornare indietro? "Magari mi costringerei ad avere un po' più la testa sulle spalle", ammette, riferendosi alla disciplina, un aspetto su cui sta ancora lavorando: "Con fatica, ma ci sto lavorando. Sono, però, curioso di capire se è sempre faticoso essere disciplinati. Vedo persone che lo sono senza alcuna apparente difficoltà, e questo mi incuriosisce". Tra i suoi brani 'Abissale' "è quello che forse mi rispecchia di più, come persona, come vedo l'amore e come mi piace cantare le melodie. E poi c'è 'Baby Goddamn', per forza: mi piace fare festa".
Riguardo alla gestione delle pressioni del mondo discografico, Tananai riconosce l'importanza di aver raggiunto il successo in età adulta: "Mi ha dato una maggiore consapevolezza di me stesso, rispetto a quella che può avere un diciottenne. Se ripenso a quanto sono cambiato dai 18-21 anni ad oggi, mi rendo conto di quanto mi comprenda di più, di quanto sia più preparato ad affrontare gli errori". Fondamentale anche l'autonomia nella produzione musicale: "Mi toglie la pressione di dover dipendere da altri. Le collaborazioni sono importanti, ma il nucleo creativo parte da me. Anche se tutto dovesse finire domani, continuerei a fare musica, indipendentemente da quanto viene ascoltata o da chi lavora con me".
Ma i momenti di fragilità non sono mancati, come quell'ultimo posto a Sanremo nel 2022 con 'Sesso occasionale': "E' stato tosto ma credo che vacillare sia una condizione umana. Non siamo statue, ma persone in carne e ossa, con idee che cambiano, che commettono errori, che si pentono di ciò che dicono o non dicono. È la vita, con i suoi pensieri e le sue incertezze. L'importante è sapersi rialzare. Sempre". E sull'esperienza sanremese dice: "Se non vai con la canzone giusta ti fai malissimo. È una questione di quello che senti, di seguire il tuo istinto e di sostenere la responsabilità di quella scelta". Tornarci? "Non escludo niente. In fondo Sanremo è divertente".
Oltre a interprete, Tananai è anche autore, come dimostra la collaborazione con Blanco per 'Piangere a 90': "E' uscita tutta in una notte quando siamo rimasti da soli. Noi non ci conoscevamo prima ma adesso siamo amici". E sulla scrittura per altri artisti dice: "Mi piace l'idea di fare delle cose belle, buttarle nel mondo indipendentemente che ci sia sopra la mia faccia o meno". Nessuna gelosia dunque ma "mi piace avere una vera connessione con la persona per cui scrivo o con cui scrivo. Fare una canzone e poi darla a qualcuno con il quale non ho contatti è un'altra roba. Non ci sguazzo. E' come il sesso e l'amore: sono due cose diverse".
Infine, la passione per il calcio e per l'Inter, per cui tifa senza riserve. Champions o scudetto? "Champions", esclama, e sulla finale (31 maggio) che, ironia della sorte, guarderà da Napoli, scherza: "Devo stare attento a cosa faccio e dove lo faccio". Poi, tra riti scaramantici e un sorriso, conclude: "Non succede ma se succede forse sarò in mutande da solo in giro per la città". (di Loredana Errico)