I sorrisi di Sinner, la rabbia di Alcaraz e gli sfoghi di Musetti: gli Internazionali visti dai raccattapalle

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I sorrisi di Sinner, la rabbia di Alcaraz e gli sfoghi di Musetti: gli Internazionali visti dai raccattapalleI sorrisi di Sinner, la rabbia di Alcaraz e gli sfoghi di Musetti: gli Internazionali visti dai raccattapalle

(Adnkronos) - Tra i protagonisti degli Internazionali d'Italia 2025, c'è anche chi rimane più passa in secondo piano, ma svolge un ruolo fondamentale per l'organizzazione del torneo. Ogni anno decine di giovani vengono selezionati per fare da raccattapalle ai migliori giocatori del mondo, tra i tanti tesserati delle scuole tennis e non solo. Tutti i selezionati seguono poi un corso, per sincronizzare ogni movimento ed essere pronti a ogni evenienza o richiesta. Un sogno, per questi ragazzi e ragazze, che possono vedere dal vivo i loro idoli e provare a 'rubare' qualcosa.  

Qualcuno di loro riesce anche a scambiare qualche parola con i giocatori, che regalano ricordi difficili da dimenticare: "Sono stata in campo alla prima partita di Sinner, quando ha affrontato Navone al rientro della squalifica", ha raccontato una ragazza all'Adnkronos, "il Centrale era una bolgia, prima di entrare in campo avevo l'ansia, poi quando ci ha annunciato lo speaker mi sono venuti i brividi". Tanta l'emozione di vedere da vicino il numero uno del mondo: "Per tutta la partita si continuava a ripetere 'Forza Jannik'. Poi quando è partita la 'ola' e lui era seduto in panchina l'ho visto sorridere". Sinner oltre che campione in campo, si è dimostrato fuoriclasse anche fuori: "Con noi è stato molto carino, era gentile. All'inizio non l'ho visto molto in forma, sembrava faticare, poi si è ripreso". 

Anche un altro dei ragazzi che hanno passato palline e asciugamano a Sinner lo ha descritto come cordiale e mai sopra le righe, a differenza di alcuni suoi colleghi: "Anche se Alcaraz è normalmente molto gentile, in una partita si è arrabbiato perché non gli abbiamo passato velocemente le palline", ha raccontato il raccattapalle, "in generale però anche Carlos è carino nei modi, ci ringrazia spesso". "Sabalenka è sempre molto nervosa quando è in campo", rivela un altro ragazzo, "l'ho vista urlare e tirarsi la racchetta contro la gamba. Una volta si è lamentata perché voleva che le palline gli venissero passate sempre da sinistra, mentre noi abbiamo l'indicazione di tenerne due per lato". Una 'regola' che i tennisti conoscono bene, e a cui qualcuno fa attenzione: "Van de Zandschulp quando sceglieva le palline, quelle che scartava le passava due da un lato e due dall'altro. Voleva aiutarci, perché così non dovevamo passarcele". 

Tra gli azzurri, Francesco Passaro è uno dei più gentili, proprio come Jasmine Paolini: "Lei è sempre molto concentrata in campo, ma nonostante questo sorride spesso verso di noi e ringrazia. Diciamo che le donne in generale sono più cordiali", ha raccontato un'altra ragazza sorridendo, "il suo tennis però mi ha impressionata, è fortissima". Diverso l'approccio di Musetti: "Lorenzo sta molto sulle sue, parla molto da solo, e la maggior parte delle volte urla parolacce". E Berrettini? "In tv non ci si rende conto, ma visto da vicino fa impressione: è veramente enorme". 

Anche chi guida i kart per le vie del Foro Italico, trasportando i giocatori, svolge un lavoro essenziale per il torneo: "Mi è capitato di chiacchierare durante il tragitto con diversi tennisti", ha detto un ragazzo, "dopo la sua sconfitta Opelka era arrabbiatissimo. Continuava a insultarsi, a urlarsi di tutto, a maledirsi. Diceva che con il fisico che ha avrebbe smesso presto di giocare". "In generale dopo una sconfitta sono tutti nervosi, non ti danno molta confidenza, mentre altri chiacchierano un po' di più", ha raccontato un altro, "Hurkacz è molto simpatico. Mi ha detto che era contento di come stava giocando e che all'inizio era un po' dura a causa di un infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi per un po'. Marozsan invece non faceva altro che lamentarsi per il caldo". Anche queste sono storie dagli Internazionali. 

 



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