Scuola, Valditara: "Arresto per chi picchia i prof. Educazione sessuale? Solo con ok genitori"
14:59:56 149

(Adnkronos) - Arresto in flagranza e pene aumentate fino a 5 anni per chi picchia prof. o presidi; lavori sociali e "più scuola" per gli studenti che vengono sospesi; educazione sessuale solo con il consenso preventivo dei genitori. Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara illustra oggi, 30 aprile, dopo la riunione del Cdm il contenuto di alcuni dei provvedimenti approvati.
La stretta contro le aggressioni al personale scolastico prevede l'"arresto obbligatorio in flagranza di reato in ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici", spiega Valditara precisando che l'arresto in flagranza "non si estende ai minori" quindi non è coinvolto dalla previsione lo studente.
"Si modifica altresì l'articolo 583 quater del codice penale - continua - prevedendo un aggravamento delle pene per lesioni al personale scolastico e, in particolare, la pena per le lesioni lievi passa dalla attuale (da 6 mesi a 3 anni) alla pena da 2 a 5 anni di reclusione".
"Di tutto il personale della Pa, il personale scolastico, dopo quello sanitario, è quello più toccato dalle aggressioni - osserva il ministro - E vi è stato un aumento impressionante soprattutto" riguardo alle aggressioni "da parte dei genitori a carico di personale scolastico". "Vogliamo ispirarci al principio che un insegnante, un dirigente scolastico, un educatore non si toccano", precisa Valditara.
Stretta con sospensioni più incisive anche per gli studenti. "Più scuola, non meno scuola per chi compie atteggiamenti aggressivi, bullismo, atti di violenza, danneggiamento di beni pubblici", afferma Valditara riguardo al tema delle sospensioni e annunciando che in caso di sospensione dai 3 ai 15 giorni scatteranno "attività di cittadinanza solidale".
"Fino a oggi - ricorda il ministro - la sospensione fino a 15 giorni significava stare a casa, lo studente veniva abbandonato al suo destino, magari era perfino felice perché se ne stava a casa a giocare alla playstation o se ne andava a giocare a pallone. Invece si cambia, fino a 2 giorni ci sarà più scuola: lo studente va a scuola, scrivere su tematiche connesse alla cattiva condotta tenuta, si danno compiti in più, deve approfondire perché la società giudica errato un comportamento di quel tipo".
"Da 3 a 15 giorni scattano obbligatoriamente le attività di cittadinanza solidale. Gli uffici scolastici regionali dovranno individuare gli enti dove svolgere queste attività, come servire alla mensa dei poveri, lavorare in un ospedale o se non si individuano, banalmente, pulire i giardini della scuola", continua.
"Con il 5 si verrà bocciati: già prima, ma le ipotesi non erano chiare, abbiamo chiarito e reso più tassative le varie ipotesi, abbiamo esteso i casi alle ipotesi di bullismo grave", afferma il ministro dell'Istruzione in riferimento alle modifiche al decreto del presidente della Repubblica in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione.
"Con il 6 in condotta si viene rimandati a settembre, non si è ammessi alla classe successiva sino a quando non si sarà superato l''esame di riparazione' in cui lo studente dovrà presentare un elaborato critico sui temi valoriali connessi al comportamento tenuto", conclude.
"I genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche su temi sensibili come quello della sessualità", spiega Valditara citando i casi in cui le scuole devono acquisire il "consenso preventivo per iscritto dei genitori".
"Per le attività extra-curriculari e legate all'ampliamento dell'offerta formativa in ambito di sessualità - osserva Valditara - si stabilisce che le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori in base a preventive informazioni esaurienti, legate ai soggetti esterni coinvolti, al materiale didattico che verrà utilizzato, alle finalità e alle modalità di svolgimento delle attività".
"Per le attività di ampliamento dell'offerta formativa, che devono svolgersi obbligatoriamente - aggiunge Valditara - le scuole devono fornire agli studenti un'attività formativa alternativa nel caso in cui sia stato negato il consenso da parte dei genitori". "I soggetti esterni autorizzati (che partecipano a queste attività ndr) devono avere requisiti di professionalità scientifica e accademica - aggiunge - Per le scuole dell'infanzia e della primaria i temi legati alla sessualità che possono essere affrontati sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali".
"L'articolo 30 della Costituzione prevede che spetta ai genitori il diritto-dovere di educare, istruire e formare i figli; la nostra Costituzione è personalista, mette al centro la persona e al suo servizio lo Stato quindi la scuola costituzionale mette al centro la persona dello studente", spiega il ministro. "Con questo provvedimento, all'insegna del valore della trasparenza, vogliamo rafforzare l'alleanza tra scuola e famiglie - continua - Vogliamo dare consapevolezza a quel patto educativo che riteniamo fondamentale, sottolineare l'importanza della libertà educativa e garantire l'autonomia scolastica".