Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è il cardinale Raymond Leo Burke

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Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è il cardinale Raymond Leo BurkeElezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è il cardinale Raymond Leo Burke

(Adnkronos) - Il cardinale Raymond Leo Burke rappresenta un elemento di primo piano nel conclave 2025 chiamato a eleggere il nuovo Papa. Ultimo di sei figli in una famiglia profondamente radicata nelle sue origini irlandesi, il 76enne Burke è cresciuto in una fattoria lattiero-casearia nel cuore rurale del Midwest statunitense. Ricorda con gratitudine l'educazione cattolica ricevuta dai genitori: il padre, fervente cattolico irlandese, e la madre, originariamente battista, convertitasi al cattolicesimo dopo il matrimonio. Il padre morì di tumore al cervello quando Raymond aveva appena otto anni, una perdita che segnò profondamente la sua infanzia. 

Dopo aver frequentato il seminario presso la Catholic University of America, dove fu ammesso al prestigioso programma filosofico Basselin, fu inviato a Roma per proseguire gli studi alla Pontificia Università Gregoriana, affidata ai gesuiti e famosa per aver formato più papi di qualunque altro ateneo. Il 29 giugno 1975, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo, fu ordinato sacerdote da Papa Paolo VI. 

Dopo alcuni anni di attività pastorale e accademica, tornò alla Gregoriana per conseguire il dottorato in diritto canonico. Rientrato nella diocesi di La Crosse nel 1983, svolse incarichi chiave come moderatore della Curia e vice cancelliere. Nel 1989 fu richiamato a Roma da Giovanni Paolo II per diventare il primo americano nominato difensore del vincolo presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, la corte più alta del diritto canonico. In quegli anni insegnò anche presso la sua alma mater romana. 

Nel 1995 fu consacrato vescovo da Giovanni Paolo II e nominato ordinario della diocesi di La Crosse. Durante il suo ministero promosse la costruzione di un imponente santuario mariano dedicato a Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe. L’opera fu inaugurata nel 2008, quando già era da cinque anni arcivescovo di Saint Louis, nel Missouri. Accanto all’attività pastorale, non smise mai di pubblicare studi accademici. 

Considerato tra i massimi esperti mondiali di diritto canonico, fu richiamato per la quarta volta a Roma da Benedetto XVI, che lo nominò prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Nel 2010 venne creato cardinale e proseguì il suo lavoro a servizio della giustizia ecclesiale. 

Nel 2014, al termine del suo incarico alla Segnatura, Papa Francesco lo designò patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta. Nel 2017 fu reintegrato nella Segnatura come membro, con facoltà di svolgere funzioni giudiziarie. Tuttavia, nel giugno 2023, a una settimana dal suo 75° compleanno, Francesco lo rimosse ufficialmente dal ruolo di cardinale patrono, incarico che già da tempo ricopriva senza competenze effettive. 

Burke è celebre per il suo impegno nella difesa della vita, per la sua devozione alla liturgia tradizionale e per il suo profondo amore verso l’Eucaristia, la Vergine Maria e il Sacro Cuore di Gesù. Il suo attaccamento mariano si riflette nel Santuario di Guadalupe da lui voluto e realizzato. Come vescovo, ha promosso la crescita della vita consacrata e si è distinto per il rigore nella tutela dei sacramenti, arrivando anche a negare l’Eucaristia a politici favorevoli all’aborto. 

Durante il suo servizio nella Curia romana, ha sempre cercato di applicare la dottrina della Chiesa in armonia con la tradizione cattolica e il Concilio Vaticano II, mantenendosi lontano dai giochi di potere e privilegiando un’applicazione giusta e trasparente del diritto canonico. 

Fedele alla dottrina rivelata e al magistero autentico, Burke è stato talvolta oggetto di critiche da parte di esponenti di sensibilità più progressista. Tuttavia, ha sempre risposto con discrezione e spirito di preghiera, restando saldo nelle proprie convinzioni. Per molti fedeli alla ricerca di chiarezza e orientamento nella confusione attuale, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento. Pur non detenendo quasi più incarichi istituzionali, continua ad attrarre pellegrini a Roma, che lo considerano un testimone autentico di santità e di fedeltà al sensus fidelium. 

Accogliente verso chiunque lo visiti, offre consigli spirituali e presta il proprio sostegno a numerose iniziative cattoliche. Di recente ha cominciato a utilizzare anche i media digitali per diffondere insegnamenti e formazione. Oltre all’inglese, parla fluentemente latino, francese e italiano, e possiede una buona padronanza dello spagnolo, sufficiente per predicare e scrivere anche in quella lingua. 

Il rapporto con Papa Francesco è stato segnato da tensioni pubbliche. Burke ha espresso critiche aperte al pontificato quando lo ha ritenuto necessario. Il momento più delicato è arrivato nel 2023, quando il pontefice gli ha revocato stipendio, pensione e assistenza sanitaria, cercando anche di rimuoverlo dal suo appartamento vaticano, accusandolo di "minare l’unità della Chiesa" e di agire "contro il papato". Burke, dal canto suo, ha sempre affermato di essersi comportato da consigliere leale, convinto che fosse suo dovere offrire osservazioni costruttive fondate su fede, ragione e tradizione apostolica. 

Punto di riferimento per molti cattolici in cerca di verità e coerenza dottrinale, il cardinale Burke è riconosciuto come un difensore autorevole dell’ortodossia e della pietà tradizionale, oltre che come un pastore sinceramente preoccupato per la salvezza delle anime. Nel 2021 si ammalò gravemente di Covid-19, arrivando a un passo dalla morte. È convinto che la sua guarigione sia stata un miracolo ottenuto per intercessione della Madonna e grazie alle preghiere di tanti fedeli. Ritiene che Dio lo abbia salvato per un compito futuro ancora da compiere. (di Paolo Martini) 



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