A Washington attentato "per Gaza": le parole e il manifesto del presunto killer
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(Adnkronos) - Laureato, 31 anni, attivista pro Pal. Si chiama Elias Rodriguez il sospetto attentatore di Washington, accusato del duplice omicidio avvenuto di fronte al Capital Jewish Museum dove ieri hanno perso la vita due membri dell'ambasciata israeliana, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim.
Rodriguez non era noto alla polizia, che ritiene sia stato l'unico a sparare. Secondo il racconto di testimoni oculari alla Cnn, l'uomo dopo l'uccisione dei due diplomatici ha atteso l'arrivo degli agenti prima di dichiarare di aver compiuto l'attacco "per Gaza". Una volta in custodia ha poi gridato "Palestina libera".
Nato e cresciuto a Chicago, Rodriguez era attivo nel movimento per la Palestina e lavorava dallo scorso giugno all'American Osteopathic Information Association, associazione dei medici osteopati. In precedenza l'uomo, laureato in inglese alla University of Illinois, era stato impiegato come ricercatore e produttore per un sito di storia afroamericana. Nel 2023 aveva pubblicato su X un video di una manifestazione pro Pal ed era stato fotografato mentre partecipava a un corteo di protesta di fronte alla casa di Raham Emanuel, allora sindaco democratico di Chicago, contro l'apertura di un secondo quartier generale di Amazon a Chicago.
Il Dipartimento di Giustizia ha intanto incriminato Elias Rodriguez per omicidio a livello federale. Il 31enne è anche accusato di omicidio di primo grado, omicidio di funzionari stranieri e uso di un'arma da fuoco durante un crimine violento. Almeno l'ultima di queste accuse prevede la possibilità della pena di morte.
Il Dipartimento di Giustizia ha definito l'attacco sia un atto di terrorismo che un crimine d'odio, ha spiegato quindi il procuratore statunitense ad interim Jeanine Pirro. Pirro ha poi affermato che le accuse di omicidio presentate nella serata di ieri sono "iniziali" e che "aggiungeremo ulteriori accuse man mano che le prove lo richiederanno". "L'antisemitismo non sarà tollerato, soprattutto nella capitale del Paese", ha assicurato.
Si è intanto conclusa l'udienza preliminare del caso contro Rodriguez, che non si è dichiarato colpevole e rimarrà in carcere in attesa delle future udienze. "Si tratta di un caso complesso che coinvolge una grande quantità di prove e testimoni" e una scena del crimine molto estesa, ha spiegato al giudice il pubblico ministero Jeff Nestler. La prossima udienza è prevista per il 18 giugno.
Rodriguez è stato arrestato ieri sulla scena degli omicidi nel centro della capitale Usa. L'uomo avrebbe preso un volo da Chicago a Washington il 20 maggio e avrebbe dichiarato di avere un'arma da fuoco nel bagaglio da stiva, riportano i documenti del tribunale. Secondo l'Fbi, il 31enne sarebbe arrivato in città per una conferenza di lavoro.
Durante un interrogatorio, Rodriguez ha quindi dichiarato agli inquirenti di aver "acquistato un biglietto per l'evento al Museo circa tre ore prima del suo inizio", hanno spiegato i pubblici ministeri.
I documenti del tribunale descrivono inoltre come le riprese di sorveglianza mostrino il presunto assassino attraversare la strada per raggiungere le due vittime, mentre queste si preparavano ad andarsene.
Rodriguez avrebbe quindi "superato" le due vittime prima di "girarsi di spalle e brandire un'arma da fuoco dalla cintura". Avrebbe quindi sparato diverse volte ai due membri dello staff dell'ambasciata israeliana e poi si sarebbe diretto verso le vittime cadute a terra, chinandosi su di loro "con il braccio teso e sparando diverse altre volte".
Mentre la donna cercava di allontanarsi strisciando, Rodriguez avrebbe "seguito la donna e sparato di nuovo". Il 31enne avrebbe poi ricaricato l'arma mentre la donna iniziava ad alzarsi e, una volta ricaricata, le avrebbe sparato di nuovo, riportano ancora i documenti.
Solo la sera prima dell'attacco, Rodriguez ha pubblicato un post dal titolo 'escalation per Gaza, portiamo la guerra a casa'. Secondo il New York Times si tratta di una sorta di manifesto della sua volontà. "Le atrocità commesse dagli israeliani contro i palestinesi sfidano descrizioni e quantificazioni" si legge nel post poco prima della sparatoria di fronte al Capital Jewish Museum di Washington in cui precisa che "un'azione armata non è necessariamente sempre militare".
Il vice capo dell'Fbi, Dan Bongino, su X ha scritto che il bureau "è al corrente di alcuni testi che sarebbero stati scritti dal sospetto e speriamo di avere aggiornamenti sulla loro autenticità presto".
Gli investigatori dell'Fbi stanno esaminando le attività online del presunto attentatore e in particolare il manifesto che sta circolando sul web.
"Stiamo anche eseguendo mandati di perquisizione per i suoi dispositivi elettronici, esaminando i suoi account sui social media e tutti i suoi post online", ha dichiarato il capo dell'ufficio Fbi di Washington Steven J. Jensen.
"Per quanto riguarda alcuni post online, siamo a conoscenza di alcuni scritti che si presume siano stati scritti da questo soggetto, stiamo indagando attivamente per determinarne sia la paternità che l'attribuzione, se appartengono o meno a Rodriguez", ha aggiunto.
Due membri dello staff dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi ieri a colpi d'arma da fuoco fuori dal Capital Jewish Museum di Washington, dove l'American Jewish Committee stava tenendo un evento. Le vittime, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, erano una "giovane coppia in procinto di fidanzarsi", ha dichiarato l'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti. La sparatoria si è verificata intorno alle 21.15 ora locale.
"Prima di aprire il fuoco il sospetto è stato visto fare avanti e indietro. Si è poi avvicinato a un gruppo di quattro persone. Ha tirato fuori un'arma da fuoco e sparato", ha ricostruito la polizia. Dopo essere stato fermato ha indicato il punto in cui si era liberato dell'arma. "Riteniamo che ad aprire il fuoco sia stato un unico sospetto che è ora in arresto", ha quindi dichiarato la responsabile della polizia di Washington, Pamela Smith, parlando alla stampa.