Cancro al seno, oncologi: "Bene test genomici nei nuovi Lea, fare presto"

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Cancro al seno, oncologi: Cancro al seno, oncologi: "Bene test genomici nei nuovi Lea, fare presto"

(Adnkronos) - "Bene l’inserimento dei test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea). Gli ultimi 2 Dpcm già prevedono l'introduzione di questi esami prognostici nelle prestazioni sanitarie che ora devono essere garantiti sull'intero territorio nazionale. Il nostro auspicio è che il provvedimento sia presto approvato, pubblicato in Gazzetta e soprattutto reso effettivo in tutti e 21 i sistemi sanitari del nostro Paese". Lo affermano gli oncologi italiani in occasione del Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago.  

"Da questo importantissimo palcoscenico internazionale rinnoviamo il nostro appello alle istituzioni italiane per un rapido aggiornamento dei Lea - afferma Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica - L'ultimo vi è stato nel lontano 2017 e i 2 decreti presidenziali vanno nella giusta direzione di un potenziamento dell'oncologia di precisione. Quando il provvedimento verrà approvato sarà un'ulteriore garanzia affinché tutte le donne possano ricorrere ad esami di fondamentale importanza. I test genomici devono essere sempre utilizzati, in alcuni casi specifici di tumore mammario, per ottenere una selezione più accurata delle terapie. In Italia dovrebbero essere prescritti ogni anno ad oltre 10mila donne colpite da tumore del seno. Sono esami in grado di valutare, dopo un intervento chirurgico, il ricorso o meno alla chemioterapia in aggiunta all'ormonoterapia".  

"Numerosi studi nazionali ed internazionali dimostrano la loro assoluta validità prognostica nel predire la probabile evoluzione del tumore - aggiunge Michelino De Laurentiis, direttore Dipartimento di Oncologia mammaria e Toraco-polmonare Irccs Fondazione Pascale di Napoli - Possono, così, evitare cure inutili a un numero crescente di pazienti in tutto il mondo. Vi è poi un'indubbia utilità anche da un punto di vista economico, dal momento che riducono il ricorso a trattamenti con dei costi importanti. Tutti questi vantaggi possono essere assicurati a fronte di un investimento di 20 milioni di euro da parte del Servizio sanitario nazionale, come è già stato previsto con il fondo ad hoc del 2020".  

"La personalizzazione delle cure contro il cancro è ormai una realtà, soprattutto in neoplasie molto diffuse come quella mammaria - sottolinea Cinieri - Oltre il 70% delle donne in Italia riesce a sconfiggere definitivamente la malattia anche grazie a trattamenti più efficaci ed appropriati. Nella lotta al cancro anche gli strumenti diagnostici sono in continua e rapida evoluzione, grazie all'innovazione apportata dalla ricerca scientifica. La genomica ci permetterà sempre di più un accurato monitoraggio delle possibili recidive di cancro".  

"Sono poi allo studio nuovi esami in grado di rilevare la presenza di più tumori nelle fasi iniziali attraverso un singolo prelievo di sangue. Lo screening del cancro - prospetta l'oncologo - potrà quindi presto cambiare ed essere ampliato a molte neoplasie. Infine, come Fondazione Aiom abbiamo attivato l'Osservatorio sui test genomici. E' un tavolo di lavoro nato per sensibilizzare le istituzioni, i clinici e i pazienti sull'importanza di queste analisi molecolari. Abbiamo avviato diverse attività in questi ultimi mesi - conclude - e proseguiremo sempre con l'obiettivo di incentivare l'utilizzo dei test in tutta Italia". 



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