Il futuro del Gruppo Cap tra ambiente e nuovi obiettivi. Santagostino: "Investiamo per creare valore sul territorio"
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(Adnkronos) - Il 27 febbraio 1928 alcuni comuni dell’hinterland milanese costituirono il Consorzio per l’Acqua Potabile, così da permettere ai cittadini di averla finalmente in casa. Oltre 90 anni dopo il Gruppo Cap è il gestore unico del servizio idrico a Milano e in numerosi comuni delle province limitrofe. Nel corso degli anni, l'azienda ha ampliato le sue attività, abbracciando anche i settori del trattamento dei rifiuti, della produzione di energia rinnovabile e dell'economia circolare, evolvendosi in una delle principali green utility italiane. Yuri Santagostino, presidente del gruppo, forte degli ottimi risultati raggiunti nel bilancio del 2024, ha spiegato all'Adnkronos quale è la strada che l'azienda ha intrapreso: “Vogliamo rispondere alla sfida del cambiamento climatico e della neutralità energetica”.
Come è andato l'ultimo bilancio?
"I numeri sono stati molto positivi, sia per quanto riguarda il fatturato complessivo, che ha superato i 500 milioni di euro, così come per gli utili e per l'Ebitda, che è arrivato quest'anno a 160 milioni di euro. Siamo contenti dei risultati ottenuti perché sottolineano il grande impegno e la grande attenzione che Gruppo Cap sta mettendo in questi anni nella gestione del servizio idrico. Ma non solo, ormai non ci occupiamo più solo di servizio idrico, le sfide che ci stiamo giocando in questi anni, che prendono la strada dell’economia circolare e della sostenibilità, ci stanno portando a fare degli investimenti importanti anche nel settore dei rifiuti e nel settore dell’energia".
Ad aumentare sono stati anche gli investimenti che avete fatto, come mai?
"Nel 2024 per quanto riguarda gli investimenti abbiamo raggiunto il più grande risultato da quando esiste Cap, con 137 milioni di euro. E quest’anno prevediamo addirittura di superare gli investimenti dell’anno scorso e arrivare a circa 160 milioni, anche grazie ai finanziamenti del Pnrr. Più o meno 10 anni fa, riuscivamo a investire 50 milioni, ora questa cifra è triplicata".
Perché avete deciso di concentrarvi così tanto su questo aspetto?
"Una delle nostre ossessioni è quella di creare valore nei nostri territori. Questo è possibile grazie all’impegno delle nostre persone, ma anche al mandato dei nostri soci, dei 194 comuni che compongono la nostra compagine societaria, che ci spronano e ci invitano a fare sempre meglio, a fare sempre di più per le nostre comunità. L'obiettivo è proprio quello di fronteggiare e affrontare le tante sfide che ci troviamo nel corso della nostra attività. Questo risultato per noi è sintomo di un lavoro che è stato fatto sull'efficienza, sulla crescita della competenza, ma anche su una capacità poi di concretizzare gli investimenti. E questo è lo stesso impegno che metteremo nel 2025".
Cosa vi attende in futuro?
"Questo sarà un anno di trasformazione per Cap. Stiamo procedendo con un'operazione che riguarda anche il settore dei servizi di gestione urbana, sempre in un'ottica e in una cornice pubblica, che ci sta molto impegnando non soltanto nei passaggi, nei consigli comunali, ma che permetterà all'azienda di perseguire ancora di più la sfida dell'economia circolare".