Musk, show per salutare Trump tra occhio nero e t-shirt del Padrino

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Musk, show per salutare Trump tra occhio nero e t-shirt del PadrinoMusk, show per salutare Trump tra occhio nero e t-shirt del Padrino

(Adnkronos) - Elon Musk lascia Donald Trump. O forse no. Nello Studio Ovale della Casa Bianca va in scena la conferenza con cui il magnate, con t-shirt stile padrino e occhio nero provocato dal figlio, formalizza l'addio al Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge) e al team del presidente degli Stati Uniti. Il legame però rimane intatto e la collaborazione proseguirà. 

Musk tornerà ad occuparsi delle sue aziende, Tesla in primis, ma ambisce a mantenere un ruolo di primo piano nella cerchia del presidente. Il miliardario si presenta accanto al presidente con cappellino nero con la scritta Doge e una t-shirt nera che strizza l'occhio al Padrino: Musk, per l'uscita di scena, è The Dogefather. 

"Oggi si parla di un uomo di nome Elon", esordisce Trump. "Ha fatto un lavoro eccellente e non aveva bisogno di fare tutto questo. E' degli uomini d'affari di primissimo piano, uno dei più grandi innovatori che il mondo abbia mai prodotto. Ha lavorato senza sosta per portare avanti un programma di riforma del governo mai visto prima. Abbiamo rescisso molti contratti, abbiamo posto fine a sprechi e migliaia di frodi. I numeri di cui parliamo sono già impressionanti, ma potrebbero raddoppiare o triplicare nel corso del tempo", dice il presidente. 

"Molte persone del Doge resteranno. Elon non andrà davvero via, ho la sensazione che farà avanti e indietro...", aggiunge. Il Doge "è il suo bambino... Quello che ha fatto Elon per l'America non ha eguali nella storia moderna. Voglio ringraziarlo per il tempo che ha dedicato all'incarico, immaginate poterlo chiamare 'dipendente speciale' del governo?", dice ancora. 

"Questa non è la fine del Doge, questo è l'inizio. L'influenza del Dipartimento aumenterà in futuro, così come lo staff che ha fatto un lavoro incredibile. Io continuerò a venire qui come visitatore, come amico e come consigliere del presidente", dice Musk, chiarendo che il rapporto 'di lavoro' cambia ma non si esaurisce. 

Tra una domanda e l'altra, il numero 1 di Starlink e Space X smentisce l'articolo con cui il New York Times gli ha attribuito una 'robusta' assunzione di droghe durante la campagna elettorale dello scorso anno. "Oh, il New York Times? È la stessa testata che ha vinto il premio Pulitzer per la bufala del Russiagate?", dice Musk, che spiega anche la causa dell'occhio nero evidente: "Stavo giocando con mio figlio X. Gli ho detto di darmi un pugno e lui l'ha fatto". 

 



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