Frassinetti: "Il bullismo è figlio della degenerazione della società incentivato da solitudine e social"
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(Adnkronos) - "Questa iniziativa è una iniziativa concreta, supportata da tanti campioni che devono essere da esempio per i nostri ragazzi. Il bullismo è una delle principali preoccupazioni del mondo dell'educazione. Anche il ministero si è attrezzato per cercare di entrare in sintonia con scuole e famiglie: la scuola non può risolvere tutti i problemi, se poi in famiglia ci sono degli esempi negativi noi possiamo fare poco". Così il sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti intervenendo alla Maratona Bullismo in corso al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos a Roma, in cui viene presentato il primo rapporto dell'Osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile.
"Noi abbiamo innanzi tutto legiferato per cercare di far si che ci sia la possibilità da parte del dirigente scolastico di individuare le situazioni di bullismo, per avere quel sistema di sentinelle attive e virtuose che siano in grado di capire le situazioni. I docenti devono essere non solo esperti di didattica ma anche psicologi, una sorta di amici, per andare a carpire disagi nascosti, quei pensieri insidiosi che tormentano i giovani che spesso se non valutati possono sfociare in certi gesti. Il bullismo - prosegue Frassinetti - è un'onta che spesso viene nascosta, una sorta di umiliazione doverla raccontare a genitori, amici, parenti. Figlio di una degenerazione qualunquistica della nostra società, incentivato dalla solitudine, dai social".
"Sono tante le misure che prendiamo, anche sulla dispersione scolastica: crediamo che tamponare l'abbandono scolastico sia un modo per tenere nella comunità educante gli studenti. Ci sono eroi positivi, come quelli dello sport, diametralmente contrari al bullismo, che è mancanza di rispetto, per l'avversario, per chi perde. Quel rispetto che cerchiamo di far capire con l'educazione civica. E noi dobbiamo usare questi esempi. La solitudine aiuta il bullismo, che è la mancanza di risposte, una sorta di impotenza continua che può essere risolto con il lavoro comunitario e gli esempi. Questa - conclude Frassinetti - è una sfida che dobbiamo vincere con alleanza scuola-famiglia e con le istituzioni, in una sinergia virtuosa ma che deve essere concreta".