Vannacci nuovo vice di Salvini: "Lega unico vero partito sovranista"
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(Adnkronos) - Matteo Salvini ridisegna i vertici della Lega, nel federale in corso, a quanto apprende AdnKronos, è arrivata la nomina a vicesegretario di Roberto Vannacci, parlamentare europeo della Lega e fresco di tessera del partito guidato da Matteo Salvini. New entry, anche un'altra eurodeputata, la milanese Silvia Sardone, anche lei nuova vice di Salvini. Restano vicesegretari Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro e Alberto Stefani, deputato e segretario della Liga Veneta.
La nomina a vice di Salvini in Lega "è una grande responsabilità, so bene cosa comporta. Non è solo un incarico prestigioso, ma un impegno concreto verso chi crede in un’Italia libera, forte, padrona delle sue scelte, sovrana". Intervistato dall'AdnKronos, Vannacci, commenta a caldo la sua nomina a numero due del Carroccio. L'incarico, assicura l'ex numero uno della Folgore, europarlamentare della Lega "mi vedrà lavorare ogni giorno per consolidare un partito che rappresenta la più duratura e resiliente compagine politica del Parlamento ed i cui valori sono sovrapponibili a quei principi in cui credo fermamente".
"Siamo l’unico vero partito sovranista in Italia - sottolinea - Non facciamo finta e non ci pieghiamo ai compromessi. Non ci lasciamo ammaliare dagli inciuci". "Noi - avverte - vogliamo cambiare davvero le cose, non limitarci alle parole: lo vogliamo raddrizzare questo mondo sottosopra. Lavorerò per radicare ancora di più il nostro messaggio sul territorio, ascoltare le persone, raccogliere i problemi reali e dare risposte chiare che portino più benessere, più ricchezza, più sviluppo a tutti gli italiani".
"Non cerco applausi, so che ci saranno molte difficoltà, altrimenti il vicesegretario lo avrebbero fatto fare a qualcun altro, ma le affronterò con serietà e determinazione. Questo incarico è un onore, ma soprattutto un dovere. Non mi tiro indietro e non mollo", assicura.
Un applauso in Sala Salvadori della Camera ha accolto le parole di Salvini, che ha reso nota la scelta dei vice. La nuova struttura di segreteria, che ora prevede 4 vice, come stabilito dal nuovo Statuto approvato dal congresso di Firenze, vedrà in squadra, oltre ai due eurodeputati, Durigon e Stefani, mentre non viene confermato vicesegretario il deputato monzese Andrea Crippa, per cui sono attesi nuovi incarichi.
Allargando lo sguardo alla politica estera e al conflitto in Ucraina Vannacci bacchetta Macron e il cosiddetto gruppo dei 'volenterosi'. "Quando si parla di inviare soldati al fronte, anche solo come ipotesi, bisogna valutare bene ogni opzione e pesare ogni rischio e incognita. Il sangue dei nostri soldati non è in svendita e non deve servire per cercare di patinare la reputazione di chi non è stato in grado di influire minimamente sull’andamento del conflitto seppur volendo interpretare il ruolo di un maldestro Napoleone", è l'affondo del neo-vicesegretario leghista. "Ma poi su quale base verrebbero inviate le truppe? - chiede Vannacci- . A seguito di quale risoluzione dell'Onu? La guerra non è un terreno per fare dichiarazioni simboliche o cercare visibilità internazionale. Se questi volenterosi ci tengono tanto alla guerra allora si armino personalmente e vadano a combatterla senza mandare al massacro migliaia di loro concittadini che, tra l’altro, non ci vogliono andare", sottolinea.
Quanto al piano di riarmo europeo "è un mero espediente per rilanciare l’economia tedesca e ingoiare la sovranità degli stati membri. Bruxelles crea artatamente crisi -perché quella dell’invasione russa è una bufala inventata dalla Von der Leyen- per assumere il controllo delle decisioni e delle risorse degli stati membri". Per il generale "l’Europa della difesa non può diventare l’ennesimo strumento per togliere sovranità alle nazioni. L’esercito europeo è solo uno slogan. Ogni stato membro deve potenziare e modernizzare le proprie forze armate perché esse sono il pilastro della sovranità nazionale e, come tali, non possono essere cedute, affidate o affittate a Bruxelles. L’unico esercito europeo possibile si chiama interoperabilità".