Omicidio Giulia Tramontano, processo d'appello. Pg: "Confermare ergastolo Impagnatiello"
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(Adnkronos) - Al via nell'aula al piano terra del Palazzo di giustizia di Milano il processo d'appello per Alessandro Impagnatiello condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano e del bimbo che portava in grembo.
Impagnatiello ha ucciso "con premeditazione la donna che portava in grembo il suo bambino" e lo ha fatto con crudeltà con 37 coltellate la sera del 27 maggio 2023 nel loro appartamento a Senago. Una crudeltà data non solo dal numero di ferite, ma anche "dalla localizzazione dei colpi inferti, ad esempio i tre colpi al viso sono lesioni non mortali voluti per sfigurare la vittima, un elemento di crudeltà, di odio feroce verso questa povera donna e questo descrive il voler aggiungere sofferenze aggiuntive", ha detto la sostituta procuratrice generale di Milano Maria Pia Gualtieri, la prima a prendere la parola in aula.
Per la rappresentante dell'accusa esistono "tutti gli elementi di natura cronologica e ideologica sulla volontà di uccidere Giulia e il bambino che portava in grembo proprie della premeditazione". Impagnatiello viene descritto come "un uomo che ha ingannato due donne, che addirittura arriva a mostrare un falso documento di Dna per dimostrare che il figlio non è suo, che mente agli inquirenti dicendo che non ha il box. E' enorme la quantità di bugie riferite". In lui non c'è nessun pentimento, confessa "solo per evitare le conseguenze più negative per se stesso".
Per la pg Gualtieri "anche a volervi cercare con forza gli elementi positivi non ci sono: ha mentito sempre, ha simulato l'esistenza di Giulia mandando messaggi, ha ucciso con premeditazione Giulia e il suo piccolo, non merita le circostanze attenuanti generiche". Quella di Impagnatiello "è una sentenza giusta - conclude nel suo intervento breve e incisivo la pubblica accusa - anche nella richiesta della massima pena e confido che la corte d'appello la confermi".
Impagnatiello è presente in aula. Per pochi secondi è rimasto dietro le gabbie alla sinistra della corte, poi la corte gli ha concesso di sedersi in prima fila accanto all'avvocata Giulia Geradini. Capelli e barba corta, camicia a quadretti, il trentaduenne detenuto nel carcere di Pavia ha guardato dritto verso i giudici. A pochi passi di distanza, in seconda fila, sono seduti invece i genitori della vittima, Franco Tramontano e Loredana Femiano.
La difesa dell'uomo tenta - in una memoria depositata ai giudici d'appello di Milano - la carta della giustizia riparativa "con vittima surrogata", anticipando il no dei familiari della vittima a questo percorso. Per ora il 'no' è arrivato dalla sostituta procuratrice generale Gualtieri, la prima a prendere la parola in aula. Per la rappresentante dell'accusa la difesa di Impagnatiello "non indica, non offre nessuno elemento di fatto da cui poter desumere l'utilità di questo percorsi riparatorio. Non si vede quale vantaggio potrebbe derivare per la vittima la giustizia riparativa".
"Vivrai in eterno nei cuori di chi ti ha sinceramente amata, ai quali hai donato la tua infinita dolcezza, gentilezza e bellezza" sono le parole di papà Franco accompagnate da una foto in primo piano al mare della ventiseienne. "Cinque per sempre. Proprio così per sempre. Oggi più che mai" è, invece, la frase che completa un ritratto di famiglia postata sui social da mamma Loredana Femiano.