Spari su diplomatici a Jenin, FdI: "Noi amici di Israele, ma non si esageri"
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(Adnkronos) - "Con Israele non si stanno incrinando i rapporti. C'è un rimarcare dei paletti. Siamo amici, i nostri rapporti non si rovinano, ma agli amici si dice: non esagerare...". È così che fonti autorevoli di via della Scrofa, interpellate dall'Adnkronos, descrivono l'approccio attuale di Fratelli d'Italia, partito 'leader' della maggioranza che sostiene l'esecutivo Meloni, nei confronti del governo israeliano di Benjamin Netanyahu, in un momento particolarmente delicato nei rapporti tra Israele e le democrazie occidentali.
L'esecutivo italiano ha sempre confermato la propria amicizia e il sostegno a Israele, pur non mancando di sottolineare la drammaticità della situazione nella Striscia di Gaza, ribadendo la posizione storica a favore della soluzione "due popoli, due Stati" come unico possibile sbocco del conflitto. Tuttavia, gli ultimi avvenimenti hanno segnato un cambio di tono, in particolare dopo il grave episodio che ha coinvolto l'Idf (l'esercito israeliano), accusato di aver aperto il fuoco nei pressi di Jenin contro una delegazione diplomatica internazionale.
Da qui la reazione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha annunciato su X di aver dato disposizione al segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore israeliano a Roma "per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto". Una decisione presa dopo un colloquio telefonico tra lo stesso Tajani e la premier Giorgia Meloni. Secondo fonti di governo, i due si sono confrontati e hanno concordato la convocazione del diplomatico israeliano. La mossa arriva non solo in risposta al grave fatto avvenuto nei pressi del campo profughi di Jenin (che ha coinvolto, tra gli altri, anche il vice console italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino) ma anche alla luce del contesto più ampio, segnato da un'escalation della crisi umanitaria nella Striscia.
Parole molto dure quelle del ministro degli Esteri, che sui social ha fatto sapere di aver parlato direttamente con Tutino, il quale sta bene, e che era tra i membri della delegazione colpita. "Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l'accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili", ha dichiarato Tajani.
Il vicepremier ha inoltre aggiornato sugli sviluppi umanitari: "Il governo italiano continua a seguire da vicino la situazione dei civili coinvolti nel conflitto. Un nuovo gruppo di 52 cittadini palestinesi di Gaza, parenti di persone già arrivate in Italia con precedenti evacuazioni sanitarie, è stato trasferito in Giordania. Arriveranno presto in Italia con voli di linea". E ha poi concluso con un nuovo appello a Tel Aviv: "Ho chiesto nuovamente a Israele di fermare le operazioni militari che coinvolgono civili e di aprire immediatamente tutti i valichi per far entrare gli aiuti umanitari. Vogliamo il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi: la guerra a Gaza deve finire".
A prendere una posizione netta è anche il governo britannico. Il premier Keir Starmer ha definito "intollerabile" la situazione nella Striscia, convocando l'ambasciatore israeliano a Londra e sospendendo i negoziati commerciali con lo Stato ebraico.
Arrivano critiche, però, dalle opposizioni italiane, che giudicano tardiva la presa di posizione del governo. "Ben svegliato", commenta sarcastico Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, riferendosi all'intervento di Tajani. Nel frattempo, in Parlamento, è stata bocciata la mozione di minoranza firmata da Pd, M5S e Avs, che chiedeva, tra le altre cose, la condanna "del criminale Netanyahu" e il riconoscimento dello Stato di Palestina. A passare è stato invece il documento della maggioranza, che impegna il governo a lavorare affinché "le parti, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, giungano all'immediata cessazione dei combattimenti, alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas" e "al ripristino delle condizioni che consentano l'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza". (di Antonio Atte)