Gaza, Trump e il piano di pace in 21 punti: cosa prevede
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(Adnkronos) - Per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sarebbe vicino un accordo che metta fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza e che possa permettere la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. "Penso che potremmo raggiungere un accordo che porrà fine alla guerra a Gaza e riporterà a casa gli ostaggi", ha affermato mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu teneva il suo discorso all'Assemblea generale dell'Onu promettendo di continuare la guerra fino alla distruzione di Hamas.
Secondo la Cnn Trump avrebbe condiviso all'inizio della settimana, con i leader arabi, un piano di pace per Gaza in 21 punti, che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi entro 48 ore dall'accordo in cambio di un ritiro graduale delle truppe israeliane dall'enclave palestinese. L'emittente televisiva cita una fonte a conoscenza della proposta condivisa dall'amministrazione Trump. Non è chiaro se la proposta sia stata presentata a Hamas.
I leader arabi sarebbero favorevoli alla proposta del presidente Usa, anche se non la ritengono perfetta, ma vogliono vedere la fine del conflitto il più rapidamente possibile, ha affermato la fonte della Cnn.
Nel dettaglio, la fonte ha spiegato alla Cnn che nel piano non è prevista una tempistica per il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Tra le clausole, viene espressamente affermato che Israele non attaccherà più il Qatar e si chiarisce che non è possibile uno sfollamento forzato da Gaza. Viene previsto che Hamas non abbia alcun ruolo futuro nella governance di Gaza.
Il piano prevede due livelli di governance ad interim: un organismo internazionale e un comitato palestinese. Non esiste una tempistica per il passaggio graduale della leadership all'Autorità Nazionale Palestinese da parte di un governo ad interim. La proposta fa riferimento al ruolo delle Nazioni Unite nel fornire supporto umanitario e non fa alcun riferimento alla controversa Gaza Humanitarian Foundation. Non si fa rifermento al fatto che gli Stati Uniti sostengano uno Stato palestinese, ma riconosce che questa è un'aspirazione dei palestinesi.