Dove guardare storie LGBTQ+ in Italia: lo streaming tra numeri, titoli e diritti
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JustWatch svela le piattaforme con più contenuti queer e i film e le serie più amati. Ma cosa ci dicono davvero questi dati sulla rappresentazione e l’inclusività?
Ogni giugno, il Pride Month ci invita a riflettere su diritti, identità e visibilità della comunità LGBTQ+. E proprio in questo contesto, JustWatch — una delle piattaforme più autorevoli nel mondo dello streaming — ha pubblicato un’analisi che racconta come e dove vengono raccontate oggi le storie queer nel panorama audiovisivo italiano.
Il risultato è un ritratto ricco di spunti: da un lato la crescita di contenuti disponibili, dall’altro le preferenze di un pubblico sempre più attento, curioso e variegato.
Chi offre di più? Le piattaforme a confronto
La domanda è semplice: se voglio guardare un film o una serie LGBTQ+, dove trovo più scelta? Secondo JustWatch, in Italia è Rakuten TV a guidare l’offerta con un impressionante 24,6% dei titoli queer censiti (circa un quarto del totale). Seguono Netflix (21,7%) e Prime Video (18%), mentre TimVision e la specializzata Dekkoo completano la top 5.
Ecco un riepilogo semplificato dei dati:
Piattaforma | % titoli LGBTQ+ sul totale |
---|---|
Rakuten TV | 24,6% |
Netflix | 21,7% |
Prime Video | 18% |
TimVision | 13,8% |
Dekkoo | 10,6% |
Disney+ | 6,2% |
WOW Presents Plus | 5,7% |
Non sorprende vedere Disney+ in coda: pur avendo aumentato negli ultimi anni la presenza di personaggi LGBTQ+, la sua offerta resta limitata rispetto alle altre piattaforme.
I titoli più visti: cosa ci piace guardare?
Tra i film, il più popolare in Italia nell’ultimo anno è stato Anatomia di una caduta, vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2023 e disponibile su Mubi. Seguono Challengers (con Zendaya, su Prime Video) e Estranei (su Disney+). Titoli come Saltburn e Everything Everywhere All at Once confermano la voglia del pubblico di storie complesse, stilisticamente audaci, dove la componente queer non è un elemento decorativo ma parte integrante della narrazione.
Per le serie, svetta Only Murders in the Building, una detective-comedy con tocchi queer in onda su Disney+. Ma colpiscono anche Baby Reindeer (Netflix), la nuova stagione di Doctor Who (con protagonista non binario) e la longeva Euphoria.
In breve, non si tratta più solo di “film a tema”, ma di racconti in cui l’identità LGBTQ+ è normalizzata, parte del quotidiano, e — finalmente — non sempre drammatica.
Festival e visioni: non solo piattaforme
Per chi cerca storie ancora più autentiche e sperimentali, ci sono i festival LGBTQ+ che continuano a svolgere un ruolo fondamentale. In Italia, eventi come il Mix Milano e il Torino Pride Film Festival portano ogni anno sul grande schermo il meglio del cinema queer internazionale.
Ecco alcuni appuntamenti da segnare per il 2025:
Mix Milano: 18–21 settembre
Torino Pride Film Festival: 10–17 aprile
Frameline (San Francisco): 18–28 giugno
BFI Flare (Londra): 19–30 marzo
Questi festival non solo offrono titoli difficilmente reperibili in streaming, ma sono anche spazi di incontro, dibattito e comunità.
La rappresentazione conta, ma deve essere autentica
I dati di JustWatch raccontano una realtà in movimento: più piattaforme, più titoli, più pubblico. Ma se vogliamo davvero parlare di progresso, dobbiamo andare oltre i numeri.
La presenza LGBTQ+ nelle serie e nei film non può essere una semplice casella da spuntare. Deve tradursi in storie complesse, personaggi sfaccettati, narrazioni che non semplificano, non stereotipano, non “piegano” le identità queer per renderle più digeribili.
Lo streaming ha un potere enorme: decide cosa vediamo, cosa ricordiamo, cosa consideriamo normale. E proprio per questo ha la responsabilità di offrire non solo inclusività, ma qualità. I progressi degli ultimi anni sono indiscutibili, ma restano ancora troppi i contenuti che si fermano alla superficie.
Per il futuro, serve una visione più coraggiosa, che metta al centro le voci LGBTQ+ non solo davanti alla camera, ma anche dietro: sceneggiatori, registi, produttori. Solo così la rappresentazione potrà dirsi davvero compiuta.
In fondo, ogni storia queer raccontata bene è una possibilità in più per qualcuno, da qualche parte, di sentirsi meno solo.