Salmone norvegese, Italia mercato strategico
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(Adnkronos) - L’Italia è mercato strategico per il salmone norvegese. Il 5 giugno scorso si è svolto il Norwegian Seafood Seminar 2025, l’evento annuale promosso dal Norwegian Seafood Council (Nsc), dedicato all’analisi dei trend del mercato ittico italiano, con un focus sui principali prodotti provenienti dalla Norvegia: salmone, stoccafisso e baccalà. L'incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’industria, del settore retail e HoReCa. Durante il seminario, sono stati presentati gli ultimi dati del mercato ittico in Italia, le prospettive future del settore e le nuove abitudini di consumo degli italiani.
Nel 2025, il salmone norvegese si è confermato come uno degli alimenti più amati dagli italiani: secondo le ricerche del Norwegian Seafood Council, quasi il 75% dei consumatori in Italia lo indica come la propria scelta preferita tra le varietà disponibili, un dato significativamente superiore alla media globale, attualmente intorno al 61%. A rafforzare questo legame, oltre il 90% del salmone consumato in Italia proviene dalla Norvegia, conferma della fiducia costruita negli anni nei confronti dell’industria ittica norvegese. Il valore delle importazioni di salmone dalla Norvegia ha raggiunto 1.277 milioni di euro, accompagnato da una crescita importante sia in termini di volume (+14%) sia di valore (+9%), evidenziando una domanda in espansione anche in un contesto economico complesso.
Un segnale interessante dell’evoluzione del comportamento dei consumatori è rappresentato dall’acquisto digitale: oggi, il 10% degli italiani dichiara di acquistare salmone norvegese 'spesso o molto spesso' tramite retail online o app dedicate. Questo trend riflette un cambiamento nel modo in cui gli italiani si approcciano al cibo, iniziando a privilegiare canali agili, personalizzabili e accessibili anche da mobile. L’integrazione del prodotto in questi nuovi ecosistemi digitali contribuisce a rafforzarne la presenza nella quotidianità degli italiani, portando il salmone norvegese anche sulle tavole di chi ha poco tempo, ma non vuole rinunciare a qualità e benessere.
“La fiducia degli italiani nei confronti del salmone norvegese è il risultato di un impegno costante in termini di qualità, trasparenza e sostenibilità. Come Norwegian Seafood Council, ci impegniamo a sostenere l’industria ittica norvegese e a valorizzare sul mercato italiano prodotti che siano sinonimo di qualità, trasparenza e sostenibilità, rispondendo anche alle nuove dinamiche del consumo digitale”, ha dichiarato Tom-Jørgen Gangsø, direttore Italia del Norwegian Seafood Council.
Nel 2024, secondo i dati Crest di Circana, presentati durante il seminario sul consumo Out Of Home, gli italiani hanno consumato oltre 1.093 milioni di porzioni di pesce e frutti di mare, con un incremento del +3% rispetto all’anno precedente. Il salmone si è confermato il protagonista indiscusso del consumo fuori casa: la crescita complessiva è stata del +6,2%, trainata soprattutto da contesti come i Quick Service Restaurant e gli ambienti di lavoro. Anche il merluzzo ha registrato una performance positiva con un +5,2%, distribuito in modo omogeneo su tutte le sue varianti.
A guidare le scelte dei consumatori, non sono solo i sapori, ma criteri sempre più consapevoli: qualità, attenzione alla salute e convenienza si confermano i principali driver. Quasi la metà dei consumatori che cercano qualità (46%), consumano il salmone durante le loro occasioni fuori casa. In questo scenario, il salmone norvegese si posiziona come una delle opzioni più complete e apprezzate.
Inoltre, rispetto ad altre fonti proteiche, il salmone norvegese presenta un profilo ambientale particolarmente vantaggioso. Secondo i dati condivisi da Nordlaks durante il seminario, il salmone garantisce una resa commestibile fino al 68%, superiore a quella di pollo, maiale e agnello, e permette di utilizzare quasi interamente l’animale: il 99,5% del corpo del salmone viene impiegato, riducendo al minimo lo spreco. Anche in termini di impatto ambientale, il salmone mostra una delle impronte di carbonio più basse del comparto: appena 0,6 kg di CO2 per chilo di prodotto. “La sostenibilità resta al centro della nostra strategia - ha sottolineato Tom-Jørgen Gangsø - Il nostro impegno è quello di far conoscere al mercato italiano i risultati e le buone pratiche di sostenibilità dell’industria ittica norvegese. Attraverso dati trasparenti e verificabili, vogliamo valorizzare modelli di produzione che mettono al centro l’efficienza, il rispetto per l’ambiente e la riduzione degli sprechi. Il salmone norvegese rappresenta un esempio concreto di questo approccio, capace di coniugare qualità, responsabilità e innovazione”.
Nel 2025, le importazioni complessive in Italia di prodotti lavorati a base di merluzzo - provenienti da diversi Paesi, inclusa la Norvegia - hanno raggiunto un valore di 275 milioni di euro, con una crescita dell’11% in volume rispetto all’anno precedente. Un dato che si inserisce in un contesto più ampio, segnato da una riduzione delle esportazioni norvegesi di stoccafisso e baccalà, legata all’adozione di quote di pesca più restrittive da parte delle autorità norvegesi. Una misura necessaria per tutelare gli stock ittici e garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse marine.
All’interno del mercato italiano, secondo i dati NielsenIQ presentati durante il seminario, lo stoccafisso ha comunque registrato una performance positiva nel canale retail: la domanda è aumentata nella maggior parte dei canali di vendita - ad eccezione delle superette - e la pressione promozionale si è ridotta al 9,6%, un segnale di rafforzamento del percepito di qualità da parte dei consumatori.
Anche il baccalà conferma la sua solidità sul mercato, sostenuto soprattutto dai canali della grande distribuzione. Nonostante un prezzo medio superiore, continua a incontrare il favore di un pubblico sempre più attento alla qualità e alla provenienza del prodotto. A completare il quadro, si conferma il successo dei segmenti Ready to Eat e Ready to Cook, sempre più centrali nelle scelte quotidiane dei consumatori italiani. Anche all’interno della categoria dei surgelati, queste soluzioni stanno vivendo una crescita costante, grazie alla loro capacità di rispondere al bisogno di praticità, senza sacrificare gusto, origine e tracciabilità.
“Lo stoccafisso e il baccalà rappresentano un patrimonio gastronomico e culturale che continua a rinnovarsi - ha commentato Tom-Jørgen Gangsø - La loro presenza stabile nelle preferenze dei consumatori italiani, insieme all’interesse crescente per i formati pronti e versatili, dimostra come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente, anche nell’ambito dell’alimentazione quotidiana. È proprio in questa direzione che vogliamo continuare a lavorare, sostenendo un consumo consapevole e di qualità”.