Trump-Musk, ecco come sono passati dalla bromance alla rottura
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(Adnkronos) - All'inizio è stata una bromance, una profonda relazione di amicizia e di complicità, un rapporto fraterno e di grande fiducia. Poi, a distanza di quasi un anno, la rottura. Consumata in pubblico, e a colpi di post sui social, e le accuse reciproche, il sentimento di ''delusione''. Il rapporto tra il presidente americano Donald Trump e l'amministratore delegato di Tesla Elon Musk sembrava destinato a durare, forte dei miliardi forniti da quest'ultimo a sostegno dell'elezione del candidato repubblicano e dell'incarico governativo oltre che del ruolo di consigliere esterno riconosciuti al miliardario sudafricano. Così non è, almeno per ora.
Il rapporto tra i due, pubblicamente, è iniziato il 13 luglio del 2024, quando Musk ha espresso su 'X' il suo sostegno a Trump poche ore dopo che l'allora candidato alla presidenza era sopravvissuto a un tentativo di omicidio durante un comizio a Meridian, in Pennsylvania.
Circa un mese dopo, il 12 agosto 2024, Musk ha ospitato Trump su 'X' per una "conversazione" che si è trasformata nel prolungamento di un discorso della sua campagna elettorale. In quella occasione, Musk ha suggerito a Trump di istituire una commissione incentrata sull'"efficienza del governo" e di nominarlo al suo interno.
Il 5 ottobre dello scorso anno, per la prima volta, Musk partecipa a un comizio elettorale di Trump. Dopo aver espresso il suo sostegno al candidato repubblicano, Musk appare all'evento indossando un berretto nero con la scritta 'Make America Great Again'. In quell'occasione, Musk ha affermato: "Come potete vedere, non sono solo Maga, sono un Maga dark".
Il 16 ottobre è una data significativa, che 'trasforma' Musk da un 'semplice sostenitore' a un 'mega-donatore' della campagna repubblicana. In tre mesi, Musk ha donato quasi 75 milioni di dollari, sottolineando il suo impegno affinché Trump venga eletto. Alla fine, durante la campagna elettorale del 2024, Musk ha donato più di 250 milioni di dollari, diventando così il più grande finanziatore di Trump.
Il 6 novembre, la notte delle elezioni americane, Musk è al fianco di Trump, insieme alla famiglia del tycoon e a una ristrettissima cerchia di amici nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago. Quando il candidato repubblicano viene dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali, Musk è con lui ed esulta su X: "Game, set, match".
Il 12 novembre 2024 Trump annuncia che Musk e Vivek Ramaswamy guideranno un nuovo 'Dipartimento per l'efficienza governativa', il Doge, che opererà come un gruppo consultivo indipendente per tagliare la spesa pubblica e snellire la burocrazia.
L'11 febbraio di quest'anno, Musk, con il figlio di 4 anni in braccio, è apparso accanto a Trump nello Studio Ovale. I due hanno difeso i loro sforzi per apportare cambiamenti sostanziali al governo e limitare la spesa.
Il 28 maggio Musk annuncia che lascerà l'Amministrazione Trump, ringraziando il presidente americano "per l'opportunità di ridurre gli sprechi di spesa". Il miliardario ha parlato dei suoi ultimi giorni da "dipendente speciale del governo", ribadendo pubblicamente il suo impegno per Marte, le automobili e i robot dopo un anno difficile sotto i riflettori della politica.
Due giorni dopo, il 30 maggio, Trump dichiara durante una conferenza stampa che Musk "non se ne andrà davvero" e che "farà avanti e indietro". Musk ha affermato che continuerà a far visita al presidente in qualità di "amico" e consigliere.
Il 3 giugno lo screzio pubblico. Musk definisce il disegno di legge come "un abominio disgustoso", scrivendo in un post su X : "Vergogna a chi l'ha votato: sapete di aver sbagliato. Lo sapete". In un altro post , Musk risponde alle critiche di un utente al disegno di legge scrivendo: "A novembre del prossimo anno licenzieremo tutti i politici che hanno tradito il popolo americano".
Ieri, 5 giugno, Trump ammette la rottura, dicendo di non sapere più se lui e Musk avranno ancora "un ottimo rapporto", dopo che l'ex capo del Doge ha trascorso giorni a criticare il disegno di legge sulla spesa. Musk ha risposto su X scrivendo: "Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni, i democratici avrebbero il controllo della Camera e i repubblicani sarebbero 51-49 al Senato".