Dall'Iran missile su Beer Sheva. Khamenei: Israele "viene punito in questo momento"
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(Adnkronos) - Proseguono gli attacchi missilistici dell'Iran su Israele dove le sirene hanno suonato e i sistemi di difesa aerea sono stati attivati. Cinque israeliani sono rimasti feriti lievemente feriti nell'attacco che ha colpito la città di Beer Sheva, nel sud di Israele, colpita già ieri. Diversi condomini sono stati danneggiati dall'impatto.
''Il nemico sionista viene punito. Viene punito proprio in questo momento''. Lo ha scritto su 'X' la Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, riferendosi ai nuovi attacchi iraniani lanciati verso Israele.
Teheran ha colpito ieri l'ospedale Soroka di Beer Sheva, distruggendo completamente - secondo direttore generale della struttura, Shlomi Kodesh - diversi reparti. "Ci sono danni ingenti in tutto l'ospedale, negli edifici, nelle strutture in tutto il centro sanitario", ha detto, ribadendo che i pazienti erano stati trasferiti nei giorni scorsi dal vecchio reparto di chirurgia e che l'edificio era "vuoto quando è stato colpito".
''L'Iran non è disponibile a tenere alcun negoziato mentre continuano gli attacchi israeliani'', ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, secondo quanto riporta Sky News Arabiya, allontanando la prospettiva di negoziati con gli Stati Uniti. Araghchi è atteso oggi a Ginevra per incontrare i suoi omologhi di Francia, Germania e Gran Bretagna, oltre all'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea.
Dal canto suo l'esercito israeliano ha reso noto che caccia israeliani hanno colpito un ''centro di ricerca e di sviluppo di armi nucleari iraniane'' a Teheran, nell'ottavo giorno di guerra Spiegando di aver condotto ''una serie di raid nel cuore di Teheran''.
Araghchi sarà a Ginevra per partecipare a un incontro con i suoi omologhi di Francia Jean-Noel Barrot, Gran Bretagna David Lammy e Germania Johann Wadephul, oltre che con l'Alto rappresentante della politica estera della Ue Kaja Kallas. L'incontro è stato chiesto da Parigi, Londra e Berlino nell'ambito di un'iniziativa diplomatica.
L'incontro di Ginevra rappresenta un'opportunità per un contatto diretto tra funzionari occidentali e Teheran dopo l'inizio del conflitto.
Il presidente Usa Donald Trump ha dal canto suo 'congelato' momentaneamente la decisione di entrare nel conflitto, concedendo all'Iran due settimane di tempo per negoziare. "Basandoci sul fatto che c'è una possibilità concreta di trattative, che potrebbero avvenire o meno con l'Iran nel prossimo futuro, prenderò la mia decisione nelle prossime due settimane", le parole del tycoon riportate da Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, nel briefing con la stampa. Per Trump la possibilità di "negoziare" con l'Iran è "sostanziale", ha aggiunto.
Un cambio di regime in Iran è ''inaccettabile ed inimmaginabile'' e ''scoperchierebbe il vaso di Pandora'', ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una intervista a Sky News, affermando che la Russia reagirebbe "in modo molto negativo" se la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, venisse ucciso. "La situazione è estremamente tesa e pericolosa non solo per la regione, ma a livello globale", ha affermato Peskov sottolineando che ''ampliare il numero dei partecipanti al conflitto è potenzialmente ancora più pericoloso. Ciò porterà solo a un altro ciclo di scontro e a un'escalation della tensione nella regione''.