Caldo fa invecchiare male e mina lo spirito di squadra: cosa dice la scienza
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(Adnkronos) - Il caldo non lascia tregua in questa estate rovente. Ma a parte il disagio immediatamente percepito cosa succede al nostro corpo e alla nostra mente quando le temperature si fanno davvero hot? A questa domanda risponde la scienza con diversi studi pubblicati in questi giorni, che mostrano anche gli effetti meno alla luce del sole, ad esempio come il caldo sia in grado di mettere a rischio un invecchiamento sano e di minare lo spirito di squadra sul lavoro.
Con le ondate di calore che diventano sempre più frequenti e intense e la popolazione che continua a invecchiare, aumentando l’età media di diverse popolazioni del mondo Italia compresa, il rischio è che si crei un mix pericoloso spiega un team di ricercatori della University of California a Irvine. La ricerca, pubblicata sulla rivista ‘Science of the Total Environment’, offre informazioni su come questi due fattori lavorano insieme per indebolire il sistema immunitario, danneggiare l'intestino ed elevare il rischio di infezioni gravi. Il lavoro è stato sostenuto dal National Institute of Environmental Health Sciences.
C'è attenzione crescente sul possibile impatto a lungo termine del riscaldamento globale. Con l'età, il caldo estremo causa molte malattie legate al calore che possono portare a gravi problemi di salute. Nel dettaglio, quello che hanno osservato gli autori è che gli effetti combinati dell'invecchiamento e delle ondate di calore stanno mettendo a maggior rischio la salute delle persone indebolendo la funzione intestinale e del sistema immunitario, il che aumenta per esempio il rischio di infezione da un batterio mortale di origine idrica chiamato Vibrio vulnificus, spesso definito 'batterio mangiacarne', che si trova sempre più nelle acque oceaniche più calde. Mentre in tutto il mondo si verificano ondate di calore da record a giugno, lo studio giunge in un momento cruciale nell'attuale sforzo per comprendere in che modo l'aumento delle temperature influisce sulla salute umana, spiegano gli esperti.
"Sebbene le infezioni da Vibrio vulnificus rappresentino già una preoccupazione crescente nelle regioni costiere in via di riscaldamento, i nostri risultati mostrano che il caldo estremo, soprattutto negli anziani, può compromettere ulteriormente il sistema immunitario e il microbioma intestinale, rendendo le persone più suscettibili", evidenzia l'autore corrispondente Saurabh Chatterjee, professore di salute ambientale e occupazionale e medicina. "È un doppio colpo: l'invecchiamento indebolisce le difese immunitarie e lo stress da calore ne accelera il declino".
Finora, i ricercatori non avevano una chiara comprensione di come il caldo prolungato influisse sul microbioma intestinale, sulla risposta immunitaria e sulla vulnerabilità alle infezioni nelle persone anziane. Per affrontare il problema, il team dell'Uc Irvine ha esposto topi giovani e anziani a temperature elevate, influenzate dal clima, e ha eseguito il sequenziamento del microbioma, oltre a test per l'integrità intestinale e la funzionalità immunitaria. I topi anziani hanno mostrato danni alla barriera intestinale, infiammazione sistemica, disfunzione immunitaria e geni resistenti agli antibiotici significativamente maggiori nel microbioma intestinale rispetto alle controparti più giovani.
Ma nel mirino delle alte temperature finiscono anche gli effetti sulla produttività. Ed emerge che il caldo, secondo una ricerca dell'University of California San Diego, compromette il lavoro di squadra più delle prestazioni individuali. Con l'aumento delle temperature globali, lo studio della School of Global Policy and Strategy rileva che anche una lieve esposizione al calore può compromettere significativamente le prestazioni di un team, lasciando sostanzialmente inalterata la produttività dei singoli. I ricercatori hanno esplorato il ruolo delle dinamiche interpersonali in ambienti ad alta temperatura, che hanno profonde implicazioni per i luoghi di lavoro in tutto il mondo, soprattutto nelle regioni con accesso limitato al controllo del clima.
Lo studio, di prossima pubblicazione sulla rivista Review of Economics and Statistics, include un esperimento condotto a Dhaka, in Bangladesh. Studenti universitari di informatica sono stati assegnati a lavorare da soli o in coppia su compiti di programmazione in stanze con temperature di 24 o 29 gradi. Mentre i singoli hanno mantenuto prestazioni costanti a entrambe le temperature, i team nelle stanze più calde hanno registrato un notevole calo di produttività. "Quando la situazione è critica, si verifica un'interruzione della comunicazione e dell'interazione tra i lavoratori - spiega Teevrat Garg, coautore dello studio - Quando la situazione è critica, si è più irritabili e infastiditi e quindi meno propensi a collaborare con gli altri, il che è essenziale per la creatività e l'innovazione".