Primo Festival della Restanza e della Tornanza, oltre 2500 partecipanti
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(Adnkronos) - Unâondata di idee, emozioni e partecipazione ha travolto Colli del Tronto nei tre giorni del Festival della Restanza e della Tornanza, che si è chiuso ieri con numeri da record e una straordinaria risposta del pubblico. Oltre duemilacinquecento le persone presenti al Parco della Pace, provenienti da tutta lâItalia centrale per condividere un messaggio chiaro: le aree interne non sono âmarginiâ, ma cuori pulsanti di visioni e responsabilitĂ . Tre giornate ricche di incontri, dialoghi, laboratori, lezioni spettacolo, concerti e tavole rotonde. Al centro, i giovani e il loro ruolo nella rinascita dei territori colpiti dal sisma del 2016, ma anche piĂš in generale nella rigenerazione dellâItalia profonda, quella dei piccoli paesi, delle montagne, dei borghi, dei legami comunitari. Â
"Questo Festival è la prova che dalle macerie non nascono solo edifici, ma progetti, relazioni e possibilitĂ . 'Restanza' e 'tornanza' non sono parole astratte, ma strumenti concreti per dare ai giovani un ruolo attivo nella rinascita e la ricostruzione deve essere soprattutto culturale, sociale, economica. Vogliamo che il cratere post-sisma sia laboratorio di rinascita e modello per tutto il Paese", ha dichiarato Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione 2016 e promotore dellâiniziativa. A rappresentare pienamente questa visione proiettata in avanti sono stati proprio i piĂš giovani: oltre 500 studenti delle scuole superiori del Piceno e ragazzi del Servizio civile universale, hanno attraversato il Festival con entusiasmo e spirito critico partecipando a laboratori su imprenditorialitĂ giovanile, comunicazione, intelligenza artificiale e territorio, accanto a divulgatori come Vincenzo Schettini, fisico e influencer da milioni di follower. Â
A portare un contributo, durante lâincontro istituzionale che ha visto sul palco anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il commissario Castelli, è stato Michele Sciscioli, capo del Dipartimento per le politiche giovanili della presidenza del consiglio: "Investire nelle energie emergenti significa investire nei territori. Questo Festival è un esempio di alleanza tra istituzioni e chi guarda avanti. I giovani hanno idee, visione, capacitĂ e sono la chiave per trasformare lâItalia interna in risorsa per il Paese. Il governo continuerĂ a stare al loro fianco, con l'impegno di ascoltarli e sostenerli con politiche concrete e lungimiranti".Â
Grande attenzione per i talk istituzionali e culturali dellâultima giornata. Nella tavola rotonda âLa crisi di una civiltĂ e lâavvilimento dei cuoriâ, coordinata da Angelo Mellone, giornalista e direttore del daytime Rai, si sono confrontati il poeta, scrittore e drammaturgo Davide Rondoni e Padre Francesco Piloni, ministro della provincia serafica di S. Francesco dâAssisi di Umbria e Sardegna, in un dialogo intenso su spiritualitĂ , fragilitĂ contemporanee e resistenza interiore. E proprio Mellone ha sottolineato il valore simbolico e strategico del Festival: "Câè una parte dâItalia che non si arrende. Qui ho visto intelligenze e sensibilitĂ capaci di dare forma a una nuova idea di patria: non nostalgia, ma progetto. Restare o tornare deve essere una scelta libera, bella, desiderabile. Lâentroterra non è un museo, è il luogo della complessitĂ , del senso, della profonditĂ . Lâentroterra italiano è il luogo dove vanno costruite e pensate le nuove cittĂ ". Â
A seguire, il panel âGiovani e imprenditoria: come creare opportunitĂ nelle aree interneâ, coordinato dal senatore e giornalista Tommaso Cerno, ha visto la partecipazione del rettore dellâUniversitĂ Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori e dellâimprenditore e mecenate Brunello Cucinelli, simbolo di un nuovo umanesimo applicato allâeconomia. Un confronto ricco e ispirato, che ha messo in luce le condizioni necessarie per far nascere impresa nei territori dellâItalia interna. Sempre nellâambito del rilancio economico e sociale del cratere sismico, il direttore artistico del festival Stefano Zurlo ha consegnato targhe di riconoscimento a giovani ed imprenditori che si sono distinti per impegno, innovazione e capacitĂ di visione nel contesto delle aree terremotate. Â
Il Festival ha rappresentato un modello replicabile di rigenerazione territoriale, mettendo in connessione scuola, impresa, cultura e comunitĂ . Un ponte tra costa ed entroterra, tra chi è rimasto e chi vuole tornare, tra le ferite del sisma e una nuova progettualitĂ condivisa. Le serate si sono concluse con concerti e momenti di festa collettiva, in un mix tra musica, tradizione e futuro. Â