Spalletti, addio e 'frecciata': "Tiferò per il mio sostituto, non come altri"
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(Adnkronos) - Luciano Spalletti siederà oggi, lunedì 9 giugno, per l'ultima volta sulla panchina dell'Italia. Il ct azzurro guiderà la Nazionale nella sfida contro la Moldavia, sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, dopop la debacle con la Norvegia che gli è costata l'esonero, comunicato ieri dallo stesso Spalletti. L'allenatore è tornato oggi sulla decisione di Gravina ai microfoni di Rai Sport: "Se tornerò subito ad allenare? Non lo so. Di certo farò il tifo per il mio successore. Spero che il mio successore trovi la soluzione per andare al Mondiale. Sarei rimasto perché credo di andare al Mondiale. Credo che questa squadra possa arrivarci. Se non dovesse arrivare il primo posto ci sono i playoff".
"Sono andato in conferenza stampa perché ci sono delle regole. Se qualcuno della Federazione fosse venuto con me, poteva farlo. Che senso avrebbe avuto dire altri due giorni di bugie", ha detto Spalletti, "siamo in grandissima amicizia, è chiaro che io mi aspetto che se pensano qualcosa di me, me lo dicano. Non mi si può chiedere di fare la figura di essere in un'altra condizione rispetto a quella reale".
"Avrei dovuto fare finita di fare l'allenatore per altri due giorni? Non dire nulla? Sarebbe stato rispettoso verso gli italiani? La forma, non lo so. Credo in questa squadra. Ho fondato il mio cammino sul mio modo di essere. Sono stato apprezzato in Russia, a Empoli, alla Roma, all'Udinese, da tutte le parti. Alla Samp mi hanno mandato via e mi hanno richiamato, come all'Udinese. Qualcuno mi vuole definire come qualcuno che fa casino. Faccio casino quando c'è qualcuno che vuole farlo. Difendo la famiglia, la squadra. La nostra amicizia. Ho fatto degli errori perché i risultati sono questi", ha continuato l'ormai ex ct, "se è un disastro è segno che ho commesso degli errori. Ho visto dubbioso Gravina, per cui ho grande stima. L'ho costretto a dirmelo. Rimarremo amici. Dopo avermelo detto cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto nasconderlo perché dovevano dare loro la notizia? Non funziona così. Oggi sarò più perfetto di sempre nel fare la riunione prima della partita. I calciatori, sono certo, vorranno lasciarmi la possibilità di uscire con una vittoria. Non gli ho mai detto nulla di particolare che li possa aver offeso. Niente!".
La decisione della Federazione, in ogni caso, è difficile da digerire per Spalletti: "Se ho dormito stanotte? In queste situazioni dipende molto da come sei fatto. Per me diventa difficile prendere sonno quando ti accade una cosa del genere. Tutto mi consuma, nulla mi scivola addosso. Le vittorie più delle sconfitte, figurati che nottata si passa, ma piano piano, con il passare del tempo, si prende atto. L'epilogo poteva essere diverso? Ho fatto delle riflessioni, ma non si può tornare indietro. Delle scelte fatte sono risultate sbagliate. Non solo perché ho scelto gli uomini sbagliati o perché volevo fare qualcosa di diverso. Non ho avuto la possibilità di avere a disposizione alcuni giocatori fondamentali".
Poi è tornato sulla disfatta contro la Norvegia: "Sono successe troppe situazioni lì per lì, al momento. Si è avuto un extra con la finale di Champions, la Norvegia aveva fatto già un rodaggio di due partite, sembra una partita che decide tutto e noi ci siamo arrivati in condizioni pessime. Rimango superconvinto che l'Italia andrà ai Mondiali. Non ho dato le dimissioni, non le avrei date. Tu mi esoneri, io firmo la risoluzione perché i soldi non sono mai stati un problema nella mia carriera, la Nazionale è diversa da un club".
Infine Spalletti ha commentato le voci che vogliono Claudio Ranieri come prossimo ct dell'Italia, lanciando anche una frecciata, molto poco implicita, a Roberto Mancini:"Ranieri dopo di me? E' un professionista che ha girato il mondo. Sa toccare i tasti giusti. Lo ha dimostrato con la Roma quest'anno. La Federazione sa scegliere. Se fosse lui sarò il primo a fare il tifo per lui. Non sono fatto come gli altri, state tranquilli".