Israele pronto a occupare Gaza. Hamas: "Negoziati su tregua non hanno più senso"
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(Adnkronos) - I negoziati sulla tregua "non hanno più alcun senso". Così Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, all'indomani dell'annuncio del premier israeliano Benjamin Netanyahu di una "grande offensiva" se non torneranno gli ostaggi.
Naim, che fa appello alla comunità internazionale perché prema su Israele per lo stop alla "guerra della fame" nella Striscia di Gaza, dice: "Non ha alcun senso impegnarsi in negoziati, né esaminare nuove proposte di cessate il fuoco mentre prosegue la guerra della fame e la guerra di sterminio nella Striscia di Gaza". Quindi, il responsabile di Hamas ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché "faccia pressione sul governo Netanyahu per mettere fine al crimine di affamare, assetare e uccidere" la popolazione palestinese di Gaza.
L'offensiva pianificata da Israele nella Striscia di Gaza "includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione" dell'enclave palestinese "per proteggerla in un'area sterile, lontano da Hamas". Questo quanto affermato dal portavoce delle forze israeliane (Idf) Effie Defrin, in una dichiarazione dal confine con la Striscia riportata dal Times of Israel. Il portavoce ha parlato di un "piano organizzato" e affermato che "stiamo passando a una fase nuova e intensificata" nell'enclave palestinese teatro delle operazioni militari israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.
"Una condanna molto ferma perché è contrario al diritto internazionale". Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, non usa mezzi termini per rispondere ai microfoni di Rtl a una domanda sugli ultimi piani israeliani annunciati per la Striscia di Gaza, teatro di operazioni militari israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.
Steve Witkoff, inviato del presidente americano Donald Trump, ha confermato contatti "quasi ogni giorno" con i Paesi mediatori, Egitto e Qatar, e con Israele riguardo le difficili trattative per la liberazione dei "59 ostaggi ancora trattenuti" da Hamas nella Striscia di Gaza. "A nome del presidente Trump, vi dico che stiamo lavorando e speriamo che la prossima Festa dell'Indipendenza (il 14 maggio) non sia solo un augurio di gioia ma una gioiosa realtà", ha detto Witkoff durante un evento organizzato dall'ambasciata israeliana a Washington, come riporta il Jerusalem Post.
Durante l'intervento, l'inviato di Trump ha anche invitato gli israeliani a "scegliere l'unità, non le divisione". Intanto un esponente dell'ufficio politico di Hamas ha ribadito all'agenzia Afp che i negoziati sulla tregua "non hanno più alcun senso".
"Il sangue dei civili e dei lavoratori alimenterà una risposta da parte dello Yemen dura ed eclatante", che arriverà "presto". E' la minaccia contenuta in un post sull'account X di Hezam al-Asad, esponente dell'ufficio politico degli Houthi dello Yemen, dopo i raid "israelo-americani" che ieri hanno colpito "il porto di Hodeidah e il cementificio di Bajil".
Vengono bollati come un "crimine efferato che non passerà senza risposta". "Continueremo a sostenere Gaza con fede e determinazione, a colpire in profondità nel territorio del nemico e a interromperne il movimento fin quando l'aggressione non si fermerà e fin quando non verrà revocato l'assedio - incalza in un messaggio postato nelle scorse ore in ebraico e rilanciato dai media israeliani - la risposta è imminente, sarà dolorosa e sorprendente".