“Insieme contro racket e usura”, parte da Napoli la nuova campagna Fai

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“Insieme contro racket e usura”, parte da Napoli la nuova campagna Fai“Insieme contro racket e usura”, parte da Napoli la nuova campagna Fai

NAPOLI (ITALPRESS) – Una campagna pubblicitaria per incentivare i commercianti a denunciare i tentativi di estorsione: presentata a Palazzo Santa Lucia a Napoli l’iniziativa promossa dalla Fai, Federazione antiracket e antiusura, che partirà dal 1 luglio su tutto il territorio regionale.

Sedici manifesti di grandezza 6×3 saranno affissi nelle vie e nelle piazze del capoluogo, altri 2 andranno in ognuna delle province e nelle principali città.

Sui cartelloni volti di attori associati ai nomi di chi ha detto basta alla criminalità e ha denunciato, affianco il numero dello sportello di solidarietà che la Fai mette a disposizione delle vittime.

“Insieme contro racket e usura” si legge sempre sui manifesti che, oltre alla diffusione in strada, saranno accompagnati da una campagna social mentre su Videometró ci sarà spazio per uno spot pubblicitario.

“Questa mattinata serve a illustrare la campagna di pubblicizzazione degli strumenti dello sportello perché, per la nostra esperienza, abbiamo constatato che molte volte gli operatori economici non sono a conoscenza delle possibilità offerte – spiega il presidente nazionale Fai, Luigi Ferrucci -.

Quindi – prosegue – noi speriamo di riuscire a raggiungere quanti più colleghi è possibile per dire loro che è possibile denunciare in ragionevole sicurezza senza restare pericolosamente da soli.

D’altronde, in 35 anni di Fai, nessuno tra quelli che ha aderito alla rete è mai stato toccato, quindi il nostro è un modello che funziona”.

L’obiettivo della Federazione è quello di far sentire sempre di più la vicinanza ai commercianti perché non bisogna mai “lasciare da solo chi denuncia”.

“Noi – continua ancora Ferrucci – lo accompagniamo anche fisicamente in questura o in caserma, intanto gli diamo assistenza legale gratuita e andiamo insieme anche in tribunale se c’è necessità.

Fa una grande differenza essere accompagnati da altri colleghi piuttosto che andarci da solo, perché i camorristi e i mafiosi parlano sempre al plurale, ti fanno capire che dietro c’è un’organizzazione e noi cerchiamo di fare altrettanto.

Anche noi siamo una rete, e non facciamo altro che chiedere il diritto costituzionale di esercitare la libera impresa”.

“Continuare a parlare di antiracket è doveroso ma è anche opportuno supportare in tutti i sensi l’attività delle associazioni che sono il vero antidoto nella lotta alla criminalità” dice invece il Commissario antiracket e usura della Campania, Santi Giuffrè, che fotografa la situazione attuale: “C’è un aumento sul piano delle denunce per estorsione, ma non altrettanto per l’usura, per problemi che noi ben comprendiamo nel configurarla giuridicamente.

La Campania anche quest’anno è stata la Regione che più ha avuto in termini di indennizzo al Comitato nazionale per le vittime che hanno denunciato il racket: non è un primato di cui vantarsi, però è un primato che evidenzia una volontà di collaborare, una volontà di far emergere, anche perché sempre più il commerciante si rende conto che non ci sono margini nel proprio reddito da poter regalare ad altri che non lavorano e succhiano il sangue della gente”.

“Racket e usura purtroppo sono mali antichi, mali che resistono anche spesso per la scarsa capacità che abbiamo di intercettare i bisogni delle persone, di convincerle che siamo al loro fianco per aiutarle” sottolinea l’assessore regionale alla legalità, Mario Morcone. “Lo Stato c’è – prosegue Morcone – e mette a disposizione delle risorse anche molto importanti che spesso non vengono del tutto utilizzate e la Regione pure c’è perché sostiene le associazioni con dei progetti specifici.

Serve un minimo di disponibilità ad aprirsi per farsi aiutare e sostenere.

E bisogna denunciare, perché le forze dell’ordine stanno lì apposta per ricevere le indicazioni di commercianti e imprenditori”.

– foto xc9/Italpress –

(ITALPRESS).



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