Nato, cosa prevede l'articolo 5 citato da Trump
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(Adnkronos) - Composizione
Prima l'apparente presa di distanza, poi la correzione del tiro sull'Articolo 5 della Nato. Donald Trump, oggi al vertice dell'Alleanza a L'Aja, conferma l'impegno degli Usa sulla difesa collettiva degli Stati membri. Ma di cosa parla e cosa prevede esattamente l'articolo?
Come ricordano il Parlamento italiano e l'organizzazione, la Nato è un’alleanza politica e militare il cui obiettivo primario è preservare la sicurezza e la libertà dei suoi Paesi membri. Tutti i membri della Nato rispettano valori comuni quali la democrazia, la libertà individuale e lo stato di diritto. Fondata a Washington nel 1949 con la firma del Trattato del Nord Atlantico, l’Alleanza riconosce la primazia delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
L’Articolo 5 del Trattato di Washington è il cuore dell’Alleanza. La norma cardine prevede che un attacco armato contro uno Stato membro sia considerato quale attacco diretto contro tutte le parti, impegnando ognuna ad assistere la parte o le parti attaccate, facendo ricorso, se necessario, all'impiego della forza armata.
L’articolo 5 è stato oggetto di interpretazione evolutiva che ha quindi portato a ricomprendere nella nozione di aggressione “ogni attacco armato sul territorio di Alleati, proveniente da qualsiasi direzione” e, dunque, a includere anche gli attentati terroristici nel novero delle minacce alla pace, alla sicurezza ed integrità degli stati.
L’attivazione dell’articolo 5 ha trovato applicazione per la prima volta per decisione del Consiglio atlantico riunitosi immediatamente dopo gli attentati terroristici di New York e Washington dell’11 settembre 2001, che stabilì che, qualora accertato che gli attacchi fossero diretti dall'estero contro gli Usa, essi sarebbero stati considerati come azioni offensive rientranti nell’ambito dell' articolo 5. D’altronde, l’articolo 24 del Nuovo Concetto Strategico della Nato, approvato a Washington nell’aprile 1999, aveva già incluso il terrorismo tra i “rischi di più ampia natura” per la sicurezza degli Stati membri.
"Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali".