Garlasco, una impronta di Sempio su 8 utili: tre sono di un falegname
20:3:0 444

(Adnkronos) - Sono 107 le impronte contate in casa Poggi tra adesivi dattiloscopici e fotografie, ma su 36 frammenti si focalizza l'attenzione dei consulenti incaricati dalla Procura di Pavia di trovare elementi utili sul delitto di Chiara Poggi del 13 agosto 2007 a Garlasco. In particolare si tratta di 28 frammenti digitali-palmari-papillari con "utilizzabilità comparativa" e otto impronte (sette digitali e una palmare) di "utilità dattiloscopica".
Gli esiti dei confronti dattiloscopici - con le impronte del nuovo indagato Andrea Sempio e del condannato Alberto Stasi - restituiscono esiti non utili tranne l'impronta 33: "È il palmo della mano destra di Andrea Sempio" e si trova nella "seconda parete destra della scala ove è stato rinvenuto il corpo esanime della vittima" si legge nella relazione firmata dai consulenti Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli.
Un match - sono 15 le minuzie identificate - determinato mediate "scansione ottica" e confermato "con la tecnica dell'inchiostrazione". Quanto a un'impronta digitale sulla superficie interna del portone d'ingresso - l'impronta 10 ritenuta dai carabinieri di interesse investigativo - è ritenuta comparabile, ma non è attribuibile né a Sempio, né a Stasi, ciò non ha quelle caratteristiche utili per un confronto. Confronto che ha esito negativo anche con le impronte dattiloscopiche dei genitori di Chiara, Giuseppe Poggi e Rita Preda, il fratello Marco, le gemelle Stefania e Paola Cappa, i tre amici della comitiva di Sempio.
Delle otto impronte "utili", cioè con una valenza dattiloscopica, una è riconducibile a Sempio (l'impronta 33 sulle scale che portano in cantina), una a Stasi (mignolo della mano sinistra sul cartone della pizza mangiata la sera prima), tre di un falegname (che lavorava in casa) e tre non attribuibili né a Sempio, né a Stasi sempre sui cartone della pizza.