L’accordo sui dazi tiene banco in Europa, timori per il Made in Italy

ROMA (ITALPRESS) – Dopo la sigla dell’accordo tra l’Ue e gli Stati Uniti, sono ancora i dazi a tenere banco nel dibattito politico. Se per Maros Sefcovic, commissario europeo per il Commercio, l’intesa ha scongiurato in extremis una guerra commerciale con gli Stati Uniti, sono ben altri i toni che si respirano nelle cancellerie di tutta Europa. Parigi parla di “giorno buio”, e anche Berlino comincia a mostrare più di una perplessità. Più misurate le parole del premier spagnolo Sanchez che parla di accordo che non entusiasma, ma la sostanza non cambia. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha ribadito la posizione del Governo italiano, nel corso di un incontro con le imprese: I dazi concordati con gli Usa sono sostenibili, ha detto, e ha annunciato l’istituzione di una task force permanente. Le tariffe al 15 per cento trovano più contestazioni che applausi nel mondo produttivo. Per alcuni dei settori più strategici del “Sistema Italia” l’intesa rischia di diventare una condanna. Non solo acciaio. Rischia anche il settore che più rappresenta il Made in Italy nel mondo: l’agroalimentare. Il vino italiano, primo per valore negli Usa, rischia di pagare il prezzo più alto. Dal 2,5% attua le si salta al 15%, salvo future esenzioni tutte da negoziare. E il problema non è solo il vino: anche formaggi Dop, olio e salumi sono sotto pressione. E mentre Bruxelles difende l’accordo, la concorrenza di Cile, Argentina e Australia scalpita per riempire gli scaffali americani lasciati vuoti dal Made in Italy.

abr/azn


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