Umberto Del Basso De Caro: "Sui morti di Genova a nessuno deve essere consentito di speculare"

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Umberto Del Basso De CaroUmberto Del Basso De Caro

"Non sono annoverabile tra i sostenitori di Autostrade per l’Italia, ma annunciare un provvedimento di revoca della concessione autostradale senza uno straccio probatorio e nemmeno indiziario delle cause del crollo del ponte di Genova mi pare non degno di uno Stato di diritto". E' quanto dichiara Umberto Del Basso De Caro.

Il Deputato Dem, già Sottosegretario di Stato dei Governi Renzi e Gentiloni, ricorda un principio basilare in uno stato di diritto. Accertare le colpe, prove alla mano, prima di prendere provvedimenti sanzionatori. Certo i fatti di Genova sono gravissimi, ma il rischio è trovare un capro espiatorio da dare in pasto all'opinione pubblica, senza aver indagato su cause e responsabilità, ma a caldo, sull'onda emotiva del momento. 

"E' grave - aggiunge Del Basso De Caro -  che ad annunciarlo non sia solo il Ministro Toninelli ma anche il Presidente del Consiglio che dovrebbe essere un giurista . L’accertamento delle responsabilità, nell’attuale ordinamento, compete certamente alla Magistratura ma il Governo potrà svolgere senza indugio qualsiasi accertamento parallelo utile a condurre, in caso di grave inadempienza, alla revoca della concessione. Sui morti di Genova a nessuno deve essere consentito di speculare perché la Giustizia non e’ uno spot ed il Governo del cambiamento non può attribuire responsabilità senza un incisivo approfondimento, all’esito del quale chi ha sbagliato deve pagare un prezzo altissimo come e’ giusto che sia . Il popolo ha bisogno di certezze e non di giustizia sommaria".

L'annuncio del Governo di voler revocare la concessione alla società autostrade ha avuto come immediata conseguenza il crollo delle azioni Atlantis. All'apertura delle contrattazioni di borsa, infatti, il titolo Atlantis non ha fatto prezzo, per poi arrrivare a perdere il 25%. Il tutto con notevole danno anche per i molti piccoli risparmiatori che detengono le azioni della società che controlla Autostrade per l'Italia, la società concessionaria - tra gli altri - del ponte crollato. Pesanti anche le ripercussioni sulle obbligazioni di Atlantia con scadenza luglio 2027, scivolate del 6,7% a 88,6 mentre quelle con scadenza 2023 perdono il 4,02% a 97,24. La società intanto si difende e con una nota spiega che l'annuncio della revoca è arrivato senza una contestazione specifica.



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