Universita'. Studiare a distanza con l'E-learning e' anche un modo per risparmiare

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Studenti universitari a lezioneStudenti universitari a lezione

Per decenni qui nel Sannio abbiamo visto i nostri migliori ragazzi andar via dopo il diploma per proseguire il proprio percorso di studi altrove. Nella migliore delle ipotesi il percorso universitario di questi ragazzi li ha portati magari negli atenei partenopei, altre volte più lontani magari verso i poli universitari di Roma, Milano e Torino.

Domanda: dovrà essere sempre e per forza così? Ovviamente no, ed i rimedi che si potrebbero porre a tale situazione incancrenita, ormai da decenni, sono di due tipi: la più ovvia, ma anche la meno realizzabile a causa della fisiologica carenza di fondi dell’amministrazione scolastica campana, sarebbe quella di creare in loco poli universitari competitivi con i migliori italiani.

La seconda, forse più fattibile, è quella di cavalcare l’onda di nuove opportunità che arriva dal web, applicato ovviamente all’università ed alla scuola in generale. E dire che gli esempi, vincenti, in materia non mancano. Negli Stati Uniti ad esempio molte scuole hanno già adottato l’iPad di Apple come strumento unico sostitutivo di libri e quaderni.

Come sta andando la sperimentazione? Benissimo! Lo racconta uno studio condotto in particolare in una scuola, la Riverside Unified School, dove si è visto che chi studio con l’iPad riesce a far proprie il 90% delle nozioni percepite, quasi il 30% in più rispetto a chi invece studia utilizzando libri e quaderni tradizionali.

Un evidente segno di come cambia il tempo e di come l’avanzamento tecnologico può apportare soluzioni importanti nei problemi grandi e piccoli; sì perché l’adozione di strumenti informatici in luogo di quelli cartacei, oltre agli effetti positivi sull’apprendimento rappresenta anche una soluzione formidabile rispetto al taglio dei consumi di materiale celluloide utilizzato per la produzione della carta, e quindi meno alberi tagliati e meno desertificazione.

Un altro effetto della digitalizzazione dell’istruzione è la disponibilità di percorsi di studi universitari, di altissimo livello, anche per quei giovani che si trovano in aree svantaggiate dal mondo. In che misura? Nella misura in cui, ad esempio, un giovane africano, grazie a piattaforme online come Coursera, Udacity ed Edx, collegandosi ad internet può oggi seguire alcuni corsi universitari tenuti in atenei di fama internazionale, come quello di Stanford negli Stati Uniti o di Oxford in Inghilterra. Prodigi della tecnologia.

C’è da dire che l’accesso a tali corsi, ovviamente, è aperto anche a quei giovani italiani che vogliano approfittare di questi nuovi strumenti di conoscenza che oggi il web è in grado di mettere a disposizione in maniera semplice e gratuita soprattutto.

In realtà, almeno per quello che riguarda i giovani italiani, le possibilità di studio online ad oggi sono molto più ampie ed articolate di quelle che potevano esserci fino a 5 anni fa. Oggi per esempio in Italia sta spopolando una nuova forma di ateneo virtuale. La più famosa università telematica in Italia è l’Università Telematica Niccolò Cusano a Roma e ha molti programmi consultabili sul sito.

Di cosa si tratta? Si tratta di istituti normalmente di emanazione privata (anche se qualcosa in tal senso comincia a muoversi anche nel pubblico) che rilasciano titoli di studio quali diplomi di laurea, lauree magistrali e master equipollenti a quelli rilasciati dagli atenei tradizionali.

Con l’università telematica è la facoltà che va dallo studente e non il viceversa. Grazie all’e-learning infatti gli studenti di questi atenei possono seguire on-line e volendo anche in differita (quindi a qualsiasi ora del giorno e della notte) le lezioni erogate dai professori dell’università. Sempre online trovano anche il materiale didattico e tutte le dispense necessarie per seguire i corsi; ancora, sempre online, accedono a tutti i servizi amministrativi dell’università.

In facoltà devono andarci solo in occasione degli esami e per il solo tempo strettamente necessario per sostenerli. Un bel risparmio di tempo e soldi per loro e per le famiglie, e soprattutto una ghiotta opportunità per laurearsi senza spostarsi dalla propria terra di origine.



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