Uova contaminate, il Belgio accusa i Paesi Bassi: "sapevano da novembre"

Il caso delle uova contaminate diventa sempre più intricato e volano accuse incrociate tra Belgio e Paesi Bassi. Principali indiziati, questi ultimi, di aver inquinato con l’insetticida fipronil uova poi esportate in mezza Europa del Nord.

Il caso è arrivato nel Parlamento belga dove questo mercoledì il ministro competente è stato audito e ha lanciato pesanti accuse. Denis Ducarme, ministro dell’agricoltura: “Un rapporto dell’agenzia olandese trasmesso al ministro competente, aveva rilevato la presenza di fipronil nelle uova già a fine novembre 2016”. Dunque la denuncia da parte dell’Aja sarebbe stata tardiva. Notizia che aumenta il panico soprattutto in Svezia, Svizzera, Francia, Germania, Gran Bretagna dove, oltre a Belgio e Paesi Bassi, sono state inviate le uova contaminate. L’affaire è in tutto e per tutto europeo. Daniel Rosario, portavoce commissione europea: “Gli Stati membri hanno la responsabilità di fare indagini e prendere misure appropriate. La commissione europea, da parte sua, ha svolto e continuerà a svolgere tutte le azioni necessarie a supportare gli Stati in questo compito”. In realtà Bruxelles potrebbe anche aprire una procedura d’infrazione contro il Belgio le cui autorità nazionali sapevano ai primi di giugno delle uova contaminate, ma hanno informato l’esecutivo europeo solo un mese e mezzo dopo.


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