Venti di secessione nel Sannio, tra questioni storiche e 'smacco ai beneventani'

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E' stato il primo comune del beneventano ad avviare le procedure per l'indizione di un referendum popolare con il quale si chiede l'annessione alla Regione Molise e, tra non molto, potrebbe essere seguito da almeno tre comuni della Valle del Fortore (S.Bartolomeo in Galdo, Baselice e Castelvetere Valfortore) dopo la decisa presa di posizione del sindaco sanbartolomeano, Vincenzo Sangregorio, che ha annunciato il desiderio di lasciare Benevento e la Campania. Colle Sannita, comune della provincia beneventana che si trova nella Valle del Tammaro, ha deciso, con passi ufficiali di provarci sul serio: "Non è stato mica difficile arrivare ad indire un referendum popolare per l'annessione al Molise- ha affermato il sindaco collese, Giorgio Carlo Nista a "Il Quaderno.it" - con le nuove procedure si può arrivare in tempi relativamente ristretti alla via referendaria". Una risposta anche a chi ha messo in piazza da tempo l'idea di una nuova regione (Molisannio, Due Principati etc. etc.) per poi perdersi nelle maglie strette della burocrazia.
Il sindaco di S.Bartolomeo in Galdo si è incontrato proprio con Nista per chiedere informazioni e lumi al riguardo: "Confermo, Sangregorio è venuto da me - ha continuato il primo cittadino collese - e gli ho mostrato le carte indicando qual è l'iter da seguire per indire un referendum popolare". Ma se lo sfogo del sindaco di S.Bartolomeo in Galdo nasce dal malcontento di scelte politiche della Regione Campania e della Provincia di Benevento alimentate da rivalsa "per far capire a questi beneventani che non ci stiamo più a farci prendere per i fondelli. Sarebbe un bello smacco se tutti i nostri Comuni adottassero la stessa delibera di annessione al Molise", la scelta di Colle Sannita è, per così dire, molto più "naturale": "Non ho nessuno spirito di rivalsa o risentimento nei confronti della Provincia di Benevento dove mantengo ottimi rapporti - ha voluto precisare Nista - la nostra è una richiesta non polemica, ma che ha motivazioni naturali, storiche, commerciali, sanitarie, scolastiche ed economiche. La Valle del Tammaro, così come quella del Fortore, ha una visione globale e storica più vicina alle popolazioni dell'entroterra molisano. Non c'è da meravigliarsi, ci sono tradizioni nettamente diverse, anche l'idioma linguistico ha radici profondamente diverse da Benevento e dalla Campania ed è naturale che il nostro senso di appartenenza sia più vicino alle radici molisane rispetto a quelle campane". Una decisione, quella referendaria, che va al di là della polemica legata alla realizzazione della "Fortorina". Nessuno smacco dunque, anche se oltre ai fattori naturali e storici, c'è la presa d'atto che certe zone soffrono il cosidetto "napolicentrismo": "Abbiamo preso atto che la Regione Campania ha chiaramente problemi di natura gestionale - ha proseguito Nista - e deve fare i conti con le realtà più popolose come Napoli o Caserta. In questa ottica realtà come le nostre si trovano in una collocazione minimale e non c'è tempo per pensare a noi. Napoli ha tanti problemi e noi auguriamo loro di risolverli in breve tempo e con successo, ma è giusto che il nostro sguardo vada altrove. Questo non significa che in caso di annessione al Molise le cose vadano meglio, non è mica scontato ma è un tentativo che questa amministrazione (il Consiglio Comunale di Colle Sannita ha preso la decisione all'unanimità con parere favorevole già espresso dal presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis) e questa cittadinanza vuole compiere".
Ma se non si vuole fare uno "smacco ai beneventani" perchè andare in Molise? "E' una riflessione che dovrebbe fare la città di Benevento - ha precisato Nista - in un periodo dove il federalismo invita a prendere in considerazione vari aspetti economici e politici". Insomma, anche se indirettamente, un invito a Benevento città ed al resto della provincia di salutare la Campania. Venti di secessione che soffiano nel Sannio da un anno a questa parte in maniera sempre più frequente: quando lo scorso agosto si parlava dell'abolizione della Provincia di Benevento erano nati comitati promotori pronti a lasciare la "regione matrigna", poi le volontà scissionistiche sono andate stemperandosi. Il caso di Colle Sannita è comunque diverso dalla richiesta del sindaco di S.Bartolomeo che lamenta lo scarso interesse della Provincia di Benevento nei confronti del maggiore centro fortorino. I disagi sanitari prima ed infrastrutturali poi, hanno alimentato questa vicenda. Qualche mese fa "Il Quaderno.it" ha raccontato ai suoi lettori la storia dell'Amborchia, lembo di strada che collega S.Bartolomeo con le province di Foggia e Campobasso: dal racconto di una strada difesa con le unghie in quel caso è emerso un vero e proprio distacco culturale con la più larga fetta della provincia beneventana. Deve far riflettere però la dichiarazione del sindaco di Colle Sannita: "Con il Molise non è detto che andrà meglio" con il pericolo che in futuro si dovrà organizzare uno "smacco ai campobassani".
Gaetano Vessichelli



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