Vicenda Asia - Ponte Valentino, parla Lonardo: "Il Comune sapeva"

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Lucio LonardoLucio Lonardo

“Il Comune conosceva tutto dell'intera vicenda anche a seguito delle mie esaustive comunicazioni”.

“Avrei volentieri fatto a meno di intervenire sulla questione ASIA-Ponte Valentino, ma le improvvide dichiarazioni di taluni a mezzo stampa mi obbligano a chiarire la vicenda, visto che sono stato tirato in ballo e considerato che, comunque, ho avuto modo di chiarirmi con l'assessore Russi”.

A dirlo è Lucio Lonardo ex presidente dell’Asia l’azienda che si occupa dello smaltimento rifiuti in città. Lonardo entra dunque nel merito della vicenda dello spostamento della logistica a Ponte Valentino.

“ Sono agli atti – dice – corrispondenze con il Comune di Benevento, datate sin dal 2016 e proseguite nel 2017, nochè verbali di Assemblea e di C.d.A., con il quale veniva chiarito passo passo, in maniera anche inequivocabile, lo stato dell'arte su un eventuale ma ritenuto impossibile utilizzo dell'area da parte di ASIA. Dirò di più, prima del Consiglio Comunale della primavera 2017, in cui era all'ordine del giorno l'alienazione del bene opificio ex-Laser, ho invitato all’assessore competente a soprassedere in quanto esso poteva essere l'unica alternativa alle operazioni e a sede tecnica dell'Azienda. Al contempo comunicavo che c'erano delle manifestazioni di interesse al fitto dell'impianto di selezione, ivi allocato, che andavano valutate fermo restante l'opportunità di destinare esso impianto alle attività della nascente ATO in quanto poteva essere produttivo solo se a servizio dell'intera Provincia essendo sovradimensionato per le esigenze della città con conseguenti costi di gestione insostenibili”.

Poi Lonardo prosegue: “Ricordo solo a me stesso che l'acquisto di tale impianto fu determinato con fondi regionali dal management precedente la mia gestione e che non era funzionale alla bisogna perché: a) era incompleto; b) la nostra tipologia di raccolta prevedeva la selezione a monte e non a valle della raccolta differenziata. Quindi l'assunto è che il Comune conosceva tutto dell'intera vicenda anche a seguito delle mie esaustive comunicazioni a meno che non si vogliano scomodare il Totò e Peppino nella piazza del Duomo di Milano: ‘noio volevam..volevàn savoir l'indiriss..ja ovvero noi vogliamo sapere per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare.. sa è una semplice informazione’. Il tutto solo per dire che se c'è qualcuno della Val Brembana, questo di certo non sono io”.



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