Viespoli: "Dal 2000 ad oggi il Sud e' stato cancellato dalla costituzione repubblicana"

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Il presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli, nell'incontrare la stampa per lo scambio di auguri natalizi, presso la sede di via Torre della Catena, ha toccato alcuni punti relativi alla situazione politica del nostro paese, ma non solo.

"Con il governo Renzi - sostiene Viespoli - è emerso un problema che in qualche modo non veniva risolto:  il tema della crisi di sistema e delle forme di rappresentanza, perché Renzi ha costruito un modello di relazioni che era il rapporto tra il leader e tutti gli altri. L'Italia è un paese che merita una modernizzazione e un cambiamento di sistema che prima accade e meglio è, perché la macchina è inadeguata nell'epoca della globalizzazione".

"Al referendum sono andate a votare più persone di quelle che s'immaginasse, perché in mancanza di riforme della rappresentanza, il cittadino si è assunto in prima persona l'onere e l'onore di cambiare le cose e ha determinato una condizione di protagonismo popolare che non c'era".

"Se si fa un'analisi corretta si scopre che il dato elettorale è più frutto di una contingenza che ha determinato una situazione che oggi mostra la stessa problematicità, se non accentuata, di un vuoto, un'assenza di rappresentanza. Se la struttura è debole non riesce a trovare la forza per competere".

"La città ha bisogno di governo, tutti pensano non all'Europa ma alle europee, ed è esattamente l'inverso di quello che dovrebbe accadere in una città come la nostra. Se noi abbiamo problemi di tenuta di carattere sociale, di sostenibilità dal punto di vista finanziario, se corriamo il rischio di non avere servizi pubblici adeguati, è evidente che si rinuncia a governare".

"Questa fase - continua il presidente Viespoli -  ha bisogno a tutti i livelli di cultura di governo, prima ancora del partitismo. Ci vuole cultura politica: la denatalità, la desertificazione, sono un processo che rende il Mezzogiorno ancora più debole di prima, determinando un meccanismo di diseguaglianza. La politica- se vuole riacquistare un senso- non è che può parlare delle manifestazioni che si fanno,  ma deve parlare di sviluppo, di crescita e quant'altro, e le opzione le abbiamo. Io non vedo più un luogo di dibattito pubblico, vedo regressione culturale. Benevento è presuntuosamente troppo piccola rispetto a chi la governa".

Un passaggio breve Viespoli lo fa anche su Mastella: "Ha una visione delle cose che non coincide con quello che io ho detto e che credo contribuisca a farlo diventare non un elemento per la soluzione. Mi sembra evidente che lui abbia una direzione di marcia che a me sembra una sorta di ritorno al passato. Non ho nulla di personale contro Mastella e l'ho dimostrato, pagando di persona sul piano politico la scelta del 2010. Mastella ha realizzato quello che era suo obiettivo - ossia - ritornare in gioco".

Il presidene Viespoli, poi, sposta il suo discorso sulla Lega: "Credo che Salvini abbia condotto un'operazione di straordinaria intelligenza politica. C'è bisogno di un profondo cambiamento che parta dalla riforma costituzionale e la destra - soprattutto- ha il dovere di supportare per chiudere la fase della Prima Repubblica, perché non c'è seconda Repubblica che tenga quando l'assetto istituzionale è sostanzialmente quello del dopoguerra, con qualche novità".

"La novità è che dal 2000 ad oggi il Sud è stato cancellato dalla costituzione repubblicana. Non si può essere diseguali sulla sanità, sull'istruzione. Credo che con Salvini ci si debba confrontare con forza e determinazione perché bisogna trasferire su un terreno concreto certe questioni".

C.D.

 



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