"Pochi medici nei Saut". I sindacati interrogano il commissario Asl Picker

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I sindacati chiedono un incontro urgente con il commissario straordinario dell’Asl Benevento per discutere sulla organizzazione del servizio 118.

Le varie organizzazioni di categoria: Fp-Cgil medici, Cisl medici Uil – Fpl Medici, Fvm – Smi e Snami, hanno inviato una lettera al commissario straordinario dell’Asl Benevento Franklin Picker richiedendo un incontro sul servizio emergenza-urgenza territoriale 118 e della “carenza di personale medico nei Saut/Psaut rende sempre più difficoltosa la copertura dei turni”.

“Tutto nasce - spiegano i sindacati - dalla disposizione 2026 di oggi 8 gennaio che renderà ‘demedicalizzato’ dal prossimo 11 gennaio, il presidio di Emergenza Saut 118 di Limatola nelle fasce orarie notturne (20.00-8.00). Il servizio 118 di Limatola ‘diventa postazione infermieristica’ con soccorso che sarà garantito soltanto dall’autista-soccorritore e dall’infermiere negli orari dove è statisticamente dimostrato che si verifica il maggior numero di gravi eventi patologici acuti. Un tale provvedimento risponde a logiche ragionieristiche di risparmio senza tener conto della tutela alla salute costituzionalmente garantita”.

“Nell’attuale contesto normativo e organizzativo – continuano inoltre le sigle di categoria – non è possibile prevedere chiusura o accorpamenti dei presidi perché ne deriverebbe una dilatazione dei tempi d’intervento né è possibile prevedere un servizio privo di medico a bordo dell’ambulanza perché, particolarmente in un territorio montagnoso, a popolazione sparsa e viabilità difficile come quello della Asl Bn, verrebbe meno l’adeguata azione di filtro sul territorio che solo il medico può svolgere per non congestionare i pronto soccorso ospedalieri già al collasso.

Siamo del parere – hanno concluso - che l’emergenza territoriale deve tendere a garantire un’assistenza idonea e tempestiva continuando a svolgere un servizio che ponga il cittadino al centro del sistema senza pregiudicare la qualità delle prestazioni e l’equità di accesso alle cure”.



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