Al Nord, il Pil per abitante e' il doppio che al Sud. La ricetta della Uil

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Prodotto interno lordo Prodotto interno lordo

Il divario tra Nord e Sud è sempre più ampio anche sotto il piano del prodotto interno lordo. Infatti secondo i dati Istat il Pil per ogni abitante è pari a 32.500 euro, contro i 17.600 euro del Sud, una differenza del 43.7%.

Idati diffusi oggi dall’Istat, che segnalano e confermano il forte differenziale della ricchezza pro capite tra il Centro Nord e il Sud, sono un segnale e un allarme in più per sostenere che c’è la necessità di una svolta nelle politiche di sviluppo in generale, e nel Sud d’Italia in particolare.

Difatti, il Prodotto interno lordo per abitante nel 2014 risulta pari a 32.500 euro nel Nord-ovest, a 31.400 euro nel Nord-est e a 29.400 euro nel Centro. Il Sud, con un livello di Pil procapite di 17.600 euro, presenta un differenziale negativo molto ampio, inferiore del 43,7% rispetto a quello del Centro-Nord. Purtroppo, nella legge di stabilità 2016, approvata al Senato, non abbiamo ancora visto quel “cambiamento di verso” che sostenga una crescita sostanziosa e duratura nel tempo per il Sud, anzi stiamo assistendo a un “derby” tra il potenziamento della decontribuzione per le nuove assunzioni e il credito di imposta per gli investimenti.

Ad avviso della Uil, invece, “per il Sud c’è bisogno di tutte e due gli strumenti per andare verso una reale fiscalità di vantaggio, in grado di attrarre investimenti, in quanto l’uno è complementare all’altro. Per questo chiediamo al governo Renzi e alla Camera dei deputati di rafforzare queste due leve che, insieme all’individuazione in ogni Regione delle “Zone Economiche Speciali” - ovvero delle zone con tassazione diretta e indiretta inferiore a quella stabilita dalla legge - attraggano nuovi investimenti. Occorre, inoltre, accelerare la spesa, soprattutto nel Sud, per favorire opere pubbliche immediatamente cantierabili”.

“Tutto ciò – osserva Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Benevento – sarà possibile se si concentreranno le risorse dei Fondi europei e del Fondo sviluppo e coesione per creare ricchezza anche al Sud, ricchezza che è sinonimo di sviluppo, buona occupazione e benessere sociale”.



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