Benevento: come allevare le lumache

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L’elicicoltura, ossia l’allevamento di lumache, ha raggiunto anche Benevento. Da circa tre anni Carmine Zollo ha un modesto impianto a contrada Pino che gestisce con la moglie Antonietta Reale. E’ proprio quest’ultima che al Quaderno.it spiega nei dettagli di cosa si tratta.

“L’idea è venuta a mio marito alcuni anni fa a Rimini, perché al Sud è molto improbabile scoprire cose del genere e ce ne siamo subito innamorati. Così l’abbiamo messo in pratica. L’ Associazione Nazionale Elicicultori, con sede a Cherasco, in provincia di Cuneo, ci ha seguiti sin dall’inzio. Abbiamo ricevuto un aiuto grandissimo”.

La signora Reale racconta poi della necessaria preparazione del terreno, essenziale per l’allevamento effettivo. Il terreno è stato analizzato e sterilizzato contro particolari animali di terra quali: stafilinidi, ratti e insetti in generale. Le lumache sono il cibo di numerosi predatori. Gli uccelli rappresentano i nemici principali. “Non a caso – continua - i recinti dovrebbero essere provvisti anche di una rete superiore. Ma abbiamo scelto di non metterla. Il pericolo quindi è sicuramente maggiore”.

È necessario poi dividere lo spazio in grandi rettangoli recintati e lasciare un corridoio tra questi assolutamente pulito, per evitare che le lumache attratte dall’erba esterna escano. Nei recinti si seminano diversi tipi di insalata: ravizzone, girasole, bietola da coste, trifoglio nano repens e radicchio. In realtà non si tratta solo di cibo, ma soprattutto di riparo. Sotto le foglie di queste piante, alte perlomeno 20 cm, le lumache hanno la possibilità di proteggersi dal caldo eccessivo e dai predatori. “A volte d’estate siamo costretti ad innaffiarle. Il sole cocente le rende secche fino a farle morire. Hanno bisogno di umidità per sopravvivere. Abbiamo un impianto d’irrigazione solo per questo.”

Una volta raggiunte le caratteristiche standard, ricercate dal mercato, si procede con la raccolta. Le lumache devono avere il diametro dell’apertura del guscio almeno di 2 cm per essere utilizzate in gastronomia. “E il tipo di lumaca da noi allevata, HELIX ASPERSA, è usata soprattutto in cucina a causa delle sue carni saporite”. Secondo l’Associazione Nazionale Elicicultori la lumaca è senza dubbio un gradino superiore alle comuni carni bianche per la sua totale assenza di grassi.

La raccolta è effettuata con dei fogli di carta bianca che le attirano. Le lumache che non si dirigono verso la carta devo essere raccolte a mano. Vengono poi lavate e divise in sacchi da 5 chili, da 50-60 pezzi ognuno. Al dettaglio il prezzo al kg è di circa 10 euro, ma i coniugi Zollo le vendono in blocco all’Associazione di Cherasco che si fa anche carico del trasporto.

L’allevamento beneventano dopo un primo anno di grandi rendite ha subito un duro colpo per la perdita di un gran numero di lumache fattrici. Le cause non sono ancora state individuate precisamente.
“La lumaca è un animale sensibile e ha bisogno di tante attenzioni. Il lavoro è tanto, forse troppo per una persona sola. Il problema è che questa non è la nostra. Avere dei dipendenti fissi non converrebbe più. Anche se adesso ci facciamo aiutare nella raccolta”.
R.P.



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