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01/01/1970 :: 1:0:0



Devo riconoscere che sono pienamente d'accordo, e sono l'aurore. Grazie. mariano   bauduin -  - 
Credo che quello di ieri sia classificabile proprio come il venerdi nero di Città Spettacolo, segno di una caduta di stile veramente preoccupante e di un basso livello qualitativo mai raggiunto;senza precedenti l'intreccio di "malefatte" a Regina Madre,in cartellone al De Simone...iniziata molto più tardi del previsto, in lingua russa, con traduzione su cartelloni illeggibili, e comunque con traduzione non sincronizzata con la recita perchè di durata diversa, vigorose proteste del pubblico,rischio di rissa, tutti contro tutti, con l'organizzazione impossibilitata a provvedere e che promette rimborso del biglietto;non meno tranquilla la recita al teatro romano, praticamente in acustica,senza amplificazione o con amplifazione a dir poco pessima;anche quando una delle cantanti ha inbroccato il microfono era pressocchè impossibile percepire il significato delle parole;ovviamente impossibile seguire il recitato in acustica...un vero peccato perchè c'era una scenografia molto bella e gli attori si son dati da fare come potevano... ma senza poter recitare perchè costretti ad urlare le battute del copione...alla fine sono rimasti solo in pochi intimi (è proprio il caso di dirlo) è rimasta solo la clac degli attori; e qualche sparuto manipoli di spettatori. Non meno singolare lo spettacolo al Palazzo Paolo V° iniziato con notevole ritardo per aspettare l'assessore alla cultura alla fine è iniziato comunque senza l'assessore che quando poi è sopraggiunto, si è esibito in una furibonda litigata in diretta , davanti a tutti.Bisticcio rovinoso anche tra i componenti della biglietteria e quelli dell'organizzazione tecnica (Geppi & C) al teatro romano si sono affrontati a muso duro davanti a numerosi spettatori (per fortuna non paganti) senza parlare degli spettacoli su cui proseguo con altre analisi.. nudo integrale, atti di congiunzione fisica tra gli attori, momenti di intimità... assolutamente gratuiti ed, ancora, nessuno spettacolo di teatro vero e proprio (forse uno solo : medea) o recite e nemmeno con monologhi ma con vere e proprie letture,non sempre brillanti, di libri Francesco   Gisondi -  - 

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