Data Center, Orlando: 'Solita storia: territorio vilipeso da promesse non mantenute'

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Non si placano le polemiche in città dopo il passo indietro di Poste Italiane sul Data Center. A intervenire, oggi, è il consigliere comunale di minoranza, Nazzareno Orlando, che ricorda "la Piattaforma logistica; l'IKEA, stesso copione. Ora è la volta del Data Center di Poste italiane. Stesse parole. Stesse aspettative, stesso incredibile scaricabarile. La verità - dice - è che siamo un territorio vilipeso dalla pratica delle promesse non mantenute che bene farebbe a prenderne coscienza rompendo  definitivamente quel circolo vizioso  che passa dai miraggi e attraverso gli slogan giunge inesorabilmente ai nulla di fatto. Bisognerebbe dimostrare spina dorsale e carattere. Ci troviamo, infatti, - si legge nella nota - in una realtà che non dovrebbe più abboccare alle lusinghe di sirene senza dignità e senza 'colore' che ancora vorrebbero custodire gelosamente il consenso sfruttando solo necessità e bisogni.
Dal Consiglio comunale - ricorda Orlando - spesso si alzano voci di dissenso. Voci libere che sono capaci anche di uscire dal grigio coro dell'appartenenza. Ma questo non basta. E' la città tutta a partire dalla sua cosiddetta società civile che deve spezzare la catena della narcotizzazione. Le associazioni, i Gruppi, le persone impegnate quotidianamente nel sociale, i politici che credono nell'etica e nel servizio, tutti quelli che insomma sperano  in un reale riscatto devono mettersi in gioco.
Nei prossimi mesi - prosegue Orlando - ci attendono appuntamenti cruciali che se apparentemente potrebbero non avere la rilevanza che gli si accredita, in effetti risulteranno essere veri e propri banchi di prova per l'intera comunità. Provinciali-Regionali e infine Comunali dovranno essere veri e propri setacci capaci di mettere in atto tutto ciò che ognuno di noi definisce con parametri diversi ma che sostanzialmente si concretizza nella  necessità di creare classe dirigente motivata,competente e trasparente.
Le eccellenze - conclude - ci sono, le professionalità anche ed è compito prioritario di chi governa i processi motivarle. Spaccature, egoismi, coltivazioni unilaterali di giardinetti autoreferenziali, interessi singoli, patti e caminetti devono cedere il passo a battaglie capaci di coinvolgere ed appassionare. Su questo chi si porrà come alternativa dovrà puntare. Una concezione di città che convinca, che non sia chiusa ma aperta, che sappia coniugare interessi e prospettive. Una visione di territorio dove gli impegni presi si rispettano, costi quel che costi".

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