Indagine su 'Quattro notti': chiesti 20 rinvii a giudizio, coinvolti anche Sandra Mastella e il figlio. La denuncia partì da Viespoli

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Sono venti le richieste di rinvio a giudizio nell’inchiesta sulla manifestazione ‘Quattro notti e più di luna piena’, organizzata negli anni scorsi a Benevento dall’Associazione ‘Iside Nova’. L’udienza preliminare, davanti al gup Sergio Pezza, è fissata per il 12 luglio, data in cui il magistrato deciderà se prosciogliere gli imputati o rinviarli a giudizio.

Nel 2006 era stato il senatore Pasquale Viespoli, allora su posizioni politiche diverse rispetto a Mastella e ora alleato con lui nella coalizione con Nardone, a presentare un esposto alla Procura.

Tra gli indagati figurano il consigliere regionale dei Popolari per il Sud, Sandra Lonardo e suo figlio, Elio Mastella, dirigenti della suddetta associazione; il direttore generale Clemente Rossi; il tesoriere Angelo Sabatino e le collaboratrici Consiglia Cacace e Rita Maio. L’attenzione degli inquirenti è stata puntata in particolare sulle edizioni 2005, 2006 e 2007 della manifestazione. L’accusa contesta una presunta estorsione per aver richiesto denaro agli espositori.

Diverse poi le contestazioni per gli altri indagati, ritenuti responsabili dall’accusa, a vario titolo, di truffa. Tra essi il direttore artistico Renato Giordano, il dirigente comunale Antonio Carrea, il coordinatore all’epoca dell’Ept, Giuseppe Gatti, Rocco Lino, titolare della ‘Vegenzy; Umberto Rossi, amministratore della ‘Green Town’; Enzo Luongo, amministratore della ‘Linea Verde’; Pasquale Tedesco, dell’associazione ‘In Strada’; Liberato Lo Conte, titolare della ‘International Vips service’ e Giuseppe Moscovio, ristoratore. Per favoreggiamento Domenico Luzzi e Francesco Pace.

Ipotesi di falso poi per Giuseppe Aulino, all’epoca ispettore della Direzione provinciale del Lavoro. Contestata anche una turbativa d’asta a Pietro Laudizio e Michele Pietrovito. Non compaiono più tra gli indagati Diana Ascione e Angelo Pirozzolo.

L’inchiesta è scattata nel 2008 ed è stata portata avanti dalla Digos. La rassegna era nata San Giovanni di Ceppaloni e successivamente si era deciso di trasferirla a Benevento. A luglio di 2 anni fa Giordano ebbe il divieto di dimora nella provincia di Benevento, provvedimento poi revocato.
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