Maxi operazione antimafia: 14 arresti e 25 milioni sequestrati. Rifiuti 'tombati' nei terreni di Campania e Puglia

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Quattordici persone finite in manette e 25 milioni di euro sequestrati. E' questo l'esito finale della maxi operazione antimafia denominata ''Black Land'' che si è svolta questa mattina nelle province di Foggia, Avellino e Benevento. Uomini del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari, del Comando Provinciale dell'Arma di Foggia e della Direzione Investigativa Antimafia di Bari - spiega una nota della Procura di Bari - stanno eseguendo arresti e sequestri nei confronti di amministratori, soci ed autotrasportatori di società interessate al settore dello smaltimento e trattamento dei rifiuti.
Quattordici persone sono state arrestate questa mattina nel corso di un blitz coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari nelle province di Foggia, Caserta, Avellino e Benevento. L’accusa è di traffico illecito di rifiuti. Il nome di uno degli arrestati figurava nella lista di persone che il pentito Carmine Schiavone consegnò alla Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti il 7 ottobre del 1997. Si tratta del titolare di una impresa coinvolta nelle attività della cosiddetta ecomafia campana.
Quattordici persone sono finite in manette e 25 milioni di euro sono stati sequestrati ad amministratori, soci ed autotrasportatori di società interessate al settore dello smaltimento e trattamento dei rifiuti. L’indagine era partita nel 2013.
I rifiuti speciali, prodotti in diversi comuni delle province di Salerno e Caserta - come riporta l'edizione barese di Repubblica - dopo essere stati trasportati nei siti di stoccaggio della ‘Sele Ambiente’ di Battipaglia (Salerno) e della Iside di Bellona (Caserta) venivano gestiti secondo uno schema preciso. I rifiuti della frazione umida venivano dapprima conferiti all’impianto di compostaggio della Biocompost Irpino di Bisaccia (Avellino), quindi, senza subire alcun trattamento, accompagnati da falsa documentazione, venivano trasportati e gestiti come se si trattasse di ammendante, per essere definitivamente smaltiti mediante ‘tombamento’ in un enorme cratere ricadente su un area agricola a Ordona, dove vi era una autorizzazione al ripristino ambientale. I rifiuti della frazione secca venivano, invece, conferiti alla Spazio Verde Plus di Carapelle, sempre in Capitanata, e, dopo essere stati trasportati in un capannone di stoccaggio in località ‘Santa Cecilietta’ di Foggia, venivano sversati illecitamente in aree diverse in Puglia, Campania, Basilicata e Molise, talvolta anche nei pressi di laghi e corsi d’acqua protette e di grande rilevanza paesaggistica e faunistica.
Le persone arrestate sono tutte residenti in Puglia, oltre a due avellinesi. I soggetti colpiti da misura cautelare sono 14 (una è sfuggita all'arresto ed è attivamente ricercata). Si tratta di Gerio Ciaffa, Erminio Arminio, Pasquale Di Ieso, Giuseppe Zenga, Gianluca Cantarelli, Giuseppe Francesco Caruso, Donato Petronzi, Giuseppe Gammarota, Francesco Di Leno, Donato Del Grosso, Claudio Durante, Francesco Pelullo e Giuseppe De Nittis.



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