Nuovi ingressi in giunta, l'opposizione: 'Programma di Pepe un disastro conclamato'

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Luigi Trusio, consigliere comunale UdeurLuigi Trusio, consigliere comunale Udeur

"Ci sono voluti 100 giorni al sindaco Fausto Pepe per nominare i nuovi assessori". Inizia così la nota dei consiglieri di opposizione a Palazzo Mosti che pensano che "Il giochetto era durato anche troppo: rientrano i dimissionari, anzi no, uno solo dei due. Si deve prima liberare il posto di Coletta, ma chi glielo dice al professore che deve lasciare l'incarico? No Coletta resta, Scarinzi dichiara che non è più disponibile a tornare. La Maccauro invece alle Politiche Sociali non può più stare. Accetterà il cambio di deleghe? Se rifiuta serve una donna, ma l'Italia dei Valori ce l'ha pronto un altro nome dopo aver dato il benservito all'avvocato senza neppure chiedere spiegazioni né tantomeno difenderla come già accaduto con la Campone? Certo che ce l'ha... puff ed ecco un'altra principessa del foro. Zollo contro Panunzio, chi la spunterà tra i lealisti della prima ora?". Tante domande e, intanto, la minoranza dà le sue risposte: "Guerra interna nel gruppo dei pasdaran del primo cittadino, bisogna aspettare per trovare una mediazione, che considerate le posizioni è praticamente impossibile: alla fine il sindaco sceglie con rammarico quello più votato anche se avrebbe preferito Zollo, che ci resta malissimo e con lui i vari Molinaro, Lanni e Varricchio. Lealisti dilaniati. I lettiani rivendicano un assessorato in piazza e sui giornali, ma il partito sostiene che siano già stati accontentati con il il segretario cittadino e la consigliera d'amministrazione Gesesa. Finiscono esclusi ed arrabbiati, ma che se ne facciano una ragione. Il posto di assessore in quota Pd è di Castiello, già sfregiato per presidenza di Consiglio e Gesesa. Altra spina nel fianco, le deleghe. Che fanno perdere altri giorni, ma tanto qual è il problema, la città è in grande crescita e può attendere con trepidazione l'investitura dei tre moschiettieri, i personaggi della svolta. Quella alle politiche sociali viene svuotata e data (monca) a Panunzio che ancora non se ne è accorto, Castiello si riprende il verde e le cooperative ma gli scippano lo sport, la Iele riceve in dono mobilità e traffico forse per l'acquisita abilità nel parcheggiare nei pressi del Tribunale. Vissero quindi tutti felici e contenti - proseguono - la città adesso è più sollevata dopo l'ennesimo rimpasto, consapevole che il rilancio è a portata di mano. I beneventani possono gioire: arriveranno posti di lavoro, aziende pronte ad investire sul territorio, le tasse caleranno vertiginosamente, la qualità della vita avrà un'impennata. Ci sarà una miriade di nuovi servizi: aiuti alle famiglie in difficoltà, progetti per il sociale, buone pratiche amministrative, snellimento della burocrazia, risanamento ambientale, pulizia delle strade, cura delle aree verdi e abbattimento dei costi per le contrade, niente più elettrodotti, addirittura nuovi parcheggi. Dulcis in fundo, le numerose inchieste giudiziarie non faranno altro che far emergere la verità e la qualità del percorso amministrativo dell'attuale maggioranza: Dalisi, Tabula Rasa, Dda, Mani sulla Città, voto di scambio, concorsi interni ed esterni, concorso Amts, Digep e scolmatore sanciranno l'onestà e l'irreprensibilità di politici e dirigenti. Non ci resta che ossequiare un governo cittadino così virtuoso da rimanere nella storia della politica sannita. E ricordare ai suoi rappresentanti che il confine tra sogno e realtà, spesso è veramente sottile: basta aprire gli occhi - concludono i consiglieri di opposizione - e guardarsi intorno per rendersi conto che il programma di mandato si è trasformato in disastro conclamato".

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Articolo di Comune di Benevento / Commenti