Ricapitalizzazione Amts, Miceli motiva lo 'strappo': 'Ho provato imbarazzo, non siamo più in sintonia'

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Angelo MiceliAngelo Miceli

“Con queste dimissioni ho voluto dimostrare che la mia politica è con il cittadino e non con il palazzo. Dimezzare costi e organi dell’ Amts, un’azienda che da tempo non produce utili, è un vero atto politico, peraltro in linea e con il PD , e con i duri tempi che oggi viviamo”. Con queste parole, il consigliere comunale di maggioranza, Angelo Miceli, motiva le sue dimissioni da capogruppo Pd a Palazzo Mosti dopo il consiglio comunale di ieri che ha sancito la ricapitalizzazione dell’Amts. Una decisione, quella della maggioranza di votare la ricapitalizzazione della società partecipata, mal digerita dall’oramai ex capogruppo dei ‘democrat’ al Comune di Benevento: “L’Amts, che ha i suoi libri contabili in Tribunale, -ha precisato Miceli - ed al cui risanamento ho sempre concorso, rappresenta uno spaccato di contraddizioni, ritardi, privilegi e scelte politiche sbagliate. Ho cercato, nel salvataggio dell’ Amts, di recuperare il valore della politica, ma per alcuni questo non era il tempo. Riconoscere un errore spesso ci rende più umani, ma questo per alcuni non era il modo. Era giusto allora che la politica facesse la sua parte. La modifica societaria da me proposta e bocciata dal Sindaco e tanti consiglieri, volta a ridurre i consiglieri di amministrazione da tre ad uno, ed i revisori da tre ad uno, avrebbe consentito di aggiungere nel piano industriale un risparmio garantito nell’ordine di qualche centinaia di migliaia di euro. Una governance aziendale più snella e meno costosa, idonea per un‘azienda sotto concordato che non ha da fare altro che attuare il piano industriale”. Una rottura bella e buona con l’ennesima gatta da pelare per il sindaco Fausto Pepe chiamato ora a risanare la frattura con il suo consigliere di maggioranza: “Io volevo certificare - ha chiosato Miceli - che è possibile non lasciare una città senza servizio di trasporto pubblico e famiglie senza più lavoro, ma anche testimoniare di poterlo fare solo con due uomini al comando piuttosto che con sei. Ma dal Sindaco è stato visto come fuori tempo e fuori luogo. Ho provato imbarazzo, dopo il voto negativo del Sindaco e dei miei colleghi, e non mi sento più in sintonia con il gruppo sulle cose da fare e sulla politiche da adottare al Comune di Benevento. In ragione di ciò, continuerò il mio impegno politico nelle istituzioni sempre dalla parte dei cittadini e della mia città, come un rappresentante del PD dovrebbe fare”.

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