Scarcerazione di Paolo Messina. La famiglia Rosiello contro la Procura: 'Errore imperdonabile'

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Il Tribunale di BeneventoIl Tribunale di Benevento

"Distrazione ingiustificata ed ingiustificabile". Così, in una nota stampa giunta in redazione, esprimono il loro rammarico per la scarcerazione dell'uomo accusato di aver ucciso il loro fratello. Parliamo della morte dell'imprenditore beneventano Antonello Rosiello e, notizia di pochi giorni fa, della scarcerazione di Paolo Messina, unico indagato nell'omicidio dell'imprenditore, freddato a colpi di pistola nel novembre del 2013 in uno slargo di via Carlo Pisacane, al Rione Libertà di Benevento.
L'uomo accusato di aver ucciso Antonello Rosiello, fu arrestato poche ore dopo e fu rinchiuso nel carcere cittadino di contrada Capodimonte. Lo scorso 29 gennaio, Paolo Messina è stato scarcerato perchè scaduti i termini della carcerazione preventiva. La scarcerazione è scattata dopo che il Riesame di Napoli ha ritenuto che le indagini nei confronti di Messina andavano terminate, secondo la norma, nel giro di un anno e, ad ogni modo, non avevano carattere di eccezionalità. Respinta, dunque, la richiesta del sostituto della Procura di Benevento, Nicoletta Giammarino, che aveva chiesto la proroga di tre mesi per la carcerazione del 32enne.
Non ci stanno i fratelli della vittima, Cosimo, Domenico e Sergio: "L'indignazione per quanto è accaduto è forte - si legge nella loro nota - e saranno percorse tutte le strade, nessuna esclusa, che possano servire a ristabilire la giustizia e il diritto, così gravemente violati dal comportamento sciatto ed irresponsabile dei magistrati inquirenti". I fratelli di Antonello Rosiello contestano, chiaramente, la lentezza dell'iter giudiziario: "Il consulente tecnico nominato dal Pm ha impiegato oltre un anno per depositare una relazione (autopsia) che poteva essere scritta da chiunque in poco tempo - recita la nota stampa - senza che chi aveva l'obbligo di vigilare sul suo operato sia intervenuto per sollecitarne l'adempimento dell'incarico nei termini previsti dalla legge!". Ed ancora: "I cittadini hanno diritto ad una giustizia effettiva, che sia al fianco degli onesti e non contro di loro. Se vi sono stati errori, chi li ha commessi ne deve rispondere, innanzitutto di fronte alla legge. Non lasceremo nulla di intentato la memoria di nostro fratello reclama a gran voce giustizia e non ci tireremo indietro".
A margine della nota anche la posizione del legale  della famiglia Rosiello che, dopo la scarcerazione di Paolo Messina ha espresso "preoccupazione". Secondo il legale, Vincenzo Sguera, "non si tratta di una sciocchezza, il reato per il quale il reo confesso era in carcere è quello in assoluto più grave, che maggiormente provoca allarme sociale e che, in quanto tale, doveva essere trattato con particolare attenzione. Stiamo parlando di una persona che ha confessato il suo terribile crimine - si legge nella nota - e la leggerezza della Procura è imperdonabile e preoccupante. Ci auguriamo che almeno in questa circostanza non ci sia il solito trito e ritrito scaricabarile e chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità fino in fondo".



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