Sindacati contro il decreto di riordino del sistema camerale del Governo: "Caos simile a riordino province"

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La Camera di Commercio di BeneventoLa Camera di Commercio di Benevento

Per Uil Fpl, Cisl Fp e Fp Cgil nazionali il decreto di riordino del sistema camerale prevede solo tagli lineari ai finanziamenti, ai servizi, al personale e alle sedi periferiche.

A parere dei sindacati, il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo di decreto sul quale "in nessuna fase, è stato voluto il confronto con i lavoratori". "In attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti del provvedimento" - continuano le sigle sindacali - "riteniamo grave e sbagliata la scelta compiuta dal governo Renzi. Quello approvato in Consiglio dei Ministri è “un decreto che cela, dietro la necessità di riorganizzare il Sistema, la volontà di apportare ancora una volta tagli lineari alla spesa, noncurante del fatto che così facendo non solo si privano le imprese di importanti servizi, ma si allontanano gli Enti dal territorio. Territorio che, invece, le Istituzioni dovrebbero presidiare!”.

Per le tre organizzazioni sindacali si produrrà un caos simile a quello avvenuto per il riordino delle province. In totale assenza di un confronto sul merito del testo e di fronte al rischio di pesanti ricadute occupazionali, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil confermano lo stato di agitazione del personale delle Camere di Commercio “con una forte mobilitazione che culminerà a settembre in una grande manifestazione nazionale per ribadire ancora una volta il fermo NO a un decreto che di fatto svilisce e svuota questi enti, trasformandoli in semplici articolazioni burocratiche”.

“Chiediamo al governo Renzi – dichiara Antonio Pagliuca, segretario responsabile della Uil Fpl sannita - di avviare finalmente un confronto sul riordino per evitare pesanti ricadute sul Sistema delle imprese e sui livelli occupazionali. Ridurre le Camere di commercio da 105 a 60 non deve necessariamente comportare il taglio dei servizi alle imprese e porre il personale in disponibilità, col successivo rischio di licenziamento. Insomma, per questo orrido Governo nemmeno il caos Provincie ha insegnato nulla!”.



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