Stop alla vendita degli alcolici dopo le 22.00 Comitato esercenti e Telese Adesso scrivono a Muccio

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La sede del comune di Telese TermeLa sede del comune di Telese Terme

Continua a tenere banco nel dibattito pubblico cittadino a Telese Terme, l'ordinanza promulgata dal commissario prefettizio Mario Muccio che vieta la somministazione di alcolici dopo le 22.00 e la chiusura degli esercizi entro le 24.00. Dopo le prime rezioni sui social e di Vince Telese scendono in campo anche Telese Adesso e gli esercenti locali. 

Levata di scudi da parte dei gestori dei pubblici esercizi della cittadina termale in relazione all'ordinanza n.18 emanata da Mario Muccio ommissario prefettizio di Telese Terme e pubblicata sull'Albo Pretorio comunale, nella giornata di venerdì 3 giugno, relativa alla «disciplina degli orari di attività per pubblici esercizi, attività musicali e danzanti negli esercizi e strutture assimilabili».

Nell'ordinanza si impone l'obbligo di chiusura degli esercizi pubblici all'una di notte, attività musicali consentite sino alla mezzanotte, possibilità di somministrare
bevande alcoliche o superalcoliche sino alle 22, divieto della vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica e superalcolica posta in contenitori di vetro o lattina dopo la mezzanotte, violazioni alle disposizione dell'ordinanza saranno soggette ad una sanzione amministrativa pecuniaria che varia tra i 300 e i 500 euro.

Dopo la pubblicazione anche il Comitato che unisce i gestori degli esercizi pubblici di Telese Terme colpiti dalle disposizione previste dall'ordinanza hanno espresso la propria posizione. A firmare la lettera Roberto Palumbo dell’Oscar Wilde, Roberto Mainolfi dell’Art Cafè, Gianpaolo Mancinelli Chocolat, Maria Franco e Angela Sposito della Pizzeria Regina, Alfredo Giaquinto La taverna dello Spicone, Vittorio Mucciacciaro de Il fiasco di vino, Francesco Conte del Kestè cafè, Anna De Franco Gossip Cafè, Pietro De Filippo La locanda della pacchiana, Anna Franco Amnesia, Giuseppe Lese della Birreria Hops.

«Chiediamo di essere ricevuti con estrema urgenza dal commissario Mario Muccio – scrivono gli esercenti – la stesura e quindi la pubblicazione dell'ordinanza è avvenuta senza che a nessuno venisse in mente di ascoltare il nostro parere. Al di là della condivisione di scelte talvolta cruciali per la sopravvivenza delle attività commerciali, sarebbe stato quanto meno auspicabile un confronto con chi sarà costretto a fare i conti con le disposizioni dell'ordinanza. Nel documento si parla di ordine pubblico, di atti di vandalismo, di disturbo della quiete pubblica. Sarebbe stato forse opportuno cercare la nostra collaborazione e verificare insieme quali azioni porre in essere, quali le nostre responsabilità e quali le responsabilità di chi è tenuto al controllo e alle gestione del territorio. Con questa ordinanza si mette in ginocchio un comparto economico da sempre fondamentale per l'economia telesina, con la stagione termale ed estiva alle porte, un settore che già vive un momento sicuramente non facile. Non escludiamo una serrata generale o azioni chiaramente plateali già nei
prossimi giorni, abbiamo raccolto un consenso praticamente unanime».

A scendere nel merito della questione anche il movimento politico Telese Adesso che scrive, “la tutela dell’ordine pubblico, della proprietà nonché delle opere pubbliche costituisce, senza dubbio alcuno, materia di grande interesse. È apprezzabile, pertanto, la direzione dell’ordinanza in materia del sig. Commissario Muccio, recentemente pubblicata all’Albo Pretorio. Tuttavia, la stessa, sembra non tener conto di alcuni aspetti fondamentali della vita quotidiana ed economica di Telese Terme. In primo luogo sarebbe stato opportuno che il Commissario rendesse note le motivazioni che hanno portato a questo decisione. Riteniamo, inoltre, che tale decisone è da discutersi con la categoria interessata, al fine di bilanciare al meglio gli interessi in gioco, che auspichiamo il Commissario possa convocare il più celermente possibile. L’atto, infatti, cita in se diverse categorie di esercizi pubblici, con esigenze e clientele non necessariamente accomunabili tra loro. Ci rendiamo conto che la questione è annosa poiché vanno tutelati i diritti dei cittadini sia nel poter riposare la notte che nel non vedere devastate le loro proprietà, ma va necessariamente valutato che le ore in cui i probabili avventori si recano nella nostra città mal si conciliano con i tempi dettati dall’ordinanza che rischia di diventare un deterrente a frequentare Telese per diverse categorie di consumatori. Conseguirebbe da ciò un danno all’economia della città che colpirebbe gli esercizi direttamente coinvolti oltre che diverse attività che di queste sfruttano l’indotto. È chiaro che una realtà a vocazione turistica come la nostra non può essere sottoposta a limitazioni così stringenti. Per quanto concerne l’ordine pubblico, appare evidente che non possono essere le attività commerciali a doverlo garantire ne gestire, pertanto non possono essere penalizzati per problemi che non sono tenuti a dover risolvere. Doveroso, invece, è accertarsi che i locali rispettino la normativa vigente in materia di somministrazione di alcolici ai minori e di rispetto della quiete pubblica. La nostra comunità è dotata, da diverso tempo, di un sistema di videosorveglianza pagato dai contribuenti. Sarebbe auspicabile, al fine di garantire l’incolumità dei beni pubblici e privati, oltre che la sicurezza dei cittadini, che il Commissario incontrasse le forze dell’ordine al fine di individuare soluzioni per incrementare i controlli senza dover necessariamente ledere all’economia della città”. 



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