Turismo nel Sannio. Intervista a Luca Mazzone, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Benevento

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Luca Mazzone, presidente della Sezione Turismo di Confindustria BeneventoLuca Mazzone, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Benevento

A seguito della pubblicazione degli ultimi dati ISTAT sul turismo a Benevento, per fare il punto sulla situazione, abbiamo intervistato Luca Mazzone, presidente della Sezione Turismo di Confindustria: “Dati indicativi ma non esaustivi. Bisogna tener conto di alcuni fenomeni non considerati dall’ISTAT”.

Dall’ultimo Rapporto ISTAT sul Movimento Turistico in Italia è emerso che rispetto al 2015 Benevento registra un aumento del 13% degli arrivi e una diminuzione del 18, 5% delle presenze. Ci siamo chiesti il perché di questo capovolgimento del trend e a tal proposito abbiamo intervistato Luca Mazzone, presidente della Sezione Turismo di Confindustria di Benevento oltre che titolare della storica agenzia “Mazzone Turismo”.

Come mai pur aumentando gli arrivi crollano le permanenze? E soprattutto perché si riscontra questo crollo di presenze negli alberghi classici? A fronte delle nuove modalità di pernottamento cosa è cambiato?

Sicuramente va fatta qualche analisi in più. Sul territorio di Benevento (e provincia) negli ultimi anni è aumentata l’offerta delle strutture extra alberghiere (esercizi di affittacamere, Airbnb, ecc.). In vista di questo aumento esponenziale di nuove strutture (una delle cause principali dei dati in decremento), bisogna capire innanzitutto se si dispone di informazioni relative al pernottamento presso queste strutture e se vengono monitorate.
Altro fenomeno da tener presente è quello di Airbnb, apprezzato sempre di più e che per questo non si può trascurare. La sua vasta gamma di offerta di camere, per di più a prezzi molto agevolati, è di gran superiore a quella degli alberghi tradizionali.
Quelli dell’ ISTAT sono, quindi, sicuramente dati indicativi, però ci sono dei fenomeni che negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede e che non sappiamo se vengono considerati o meno.

Come giudica allora il calo rispetto al 2015, quando i numeri erano sicuramente positivi?

Questi sono dati macro e dipende da cosa intendiamo per turismo. Non sappiamo se queste persone si siano spostate per lavoro, turismo vero e proprio, salute o ricongiungimento familiare. Anche da questo punto di vista abbiamo bisogno di ulteriori informazioni. Interessa capire, all’interno di questo paniere, quali sono le persone che non hanno viaggiato realmente, cioè quali sono le persone che hanno perso la motivazione e l’interesse reale nel conoscere il nostro territorio.

C’è poi un altro aspetto che bisogna considerare. Fino a qualche anno fa si viaggiava, ci si spostava e si pernottava soprattutto per motivi lavorativi.
Adesso, invece, molte aziende investite nella crisi fanno attività commerciali attraverso il web, non c’è più, quindi, la necessità che un loro dipendente esca da un’azienda per recarsi sul territorio.Inoltre bisogna tener conto anche degli operai, capire i loro trasferimenti.
Negli ultimi anni non ci sono state grandi realizzazioni di opere sul nostro territorio, ma se, ad esempio, si darà inizio ai lavori in Valle Telesina, allora vedremo che ci saranno spostamenti di maestranze sul territorio che pernotteranno per molte notti.

Come potrebbe cambiare l’offerta di Benevento per fronteggiare questo problema e, quindi, aumentare i pernottamenti?

Innanzitutto bisogna elaborare un piano strategico sul turismo. Un piano che sia ben strutturato e soprattutto frutto di un accordo condiviso tra parte pubblica e privata. Entrambi dovranno porsi degli obiettivi precisi e cercare di raggiungerli insieme.
Altra necessità è quella di individuare e tracciare obiettivi ben definiti a medio e lungo termine: la città si deve chiedere che tipo di turismo vuole e quali risultati intende raggiungere. Una volta definiti piano e obiettivi si deve lavorare su una serie di strumenti quali il marketing e l’accessibilità ai servizi.
Inoltre, un altro aspetto fondamentale che la Confindustria turismo ha più volte messo in rilievo, è che bisogna tener conto e aver cura anche degli escursionisti, ovvero persone di transito che non rientrano nel paniere dell’ ISTAT ma che potrebbero essere un buon punto di partenza per elaborare un piano strategico efficace.

C’è bisogno di una vera e propria accoglienza con dei servizi, info point, per poter poi somministrare loro dei questionari, capirne la nazionalità, la fascia di età, il tempo di permanenza, perché scelgono Benevento. Sono tutti dati che poi devono essere rielaborati, affiancati da statistiche e infine inseriti nel piano turistico per elaborare strategie vincenti di comunicazione e marketing.

Carmen Chiara Camarca

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