Benevento Longobarda fa fronte ai debiti e denuncia: 'La Palmieri ci boicotta'

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Non ci sta a subire quello che definisce senza mezzi termini un “boicottaggio” e si prepara ad affrontare un battaglia da combattere su due fronti. Si tratta dell’Associazione Benevento Longobarda che questa estate ha dato vita a tre rievocazioni storiche e ora ha accumulato diversi euro di debiti anche per colpa – almeno è questo quello che emerge dalle loro parole – dell’abbandono da parte delle istituzioni. E, se da un lato l’associazione ha iniziato la svendita del patrimonio di costumi ed armi longobarde, per fare fronte ai debiti, dall’altra attacca frontalmente e duramente l’assessore provinciale Annachiara Palmieri, rea, secondo Benevento Longobarda, di aver consentito che la Provincia di Benevento finanziasse dei “laboratori a tema longobardo” escludendo però proprio l’associazione. “Se per Benevento Longobarda non ci sono soldi – affermano severi -, per tutte le altre iniziative longobarde i soldi si trovano sempre. Eppure, come tutti sanno la manifestazione storica più riuscita in provincia nel 2012 è stata senza ombra di dubbio la nostra. Tutte le altre, però, godono del finanziamento della Provincia e noi no. Perché? Forse perché l’Assessore Anna Chiara Palmieri ha deciso di boicottare le nostre iniziative?”.
L’associazione ripercorre le tappe del difficile rapporto con la Provincia: “Abbiamo presentato il progetto “Benevento Longobarda” all’Assessore Anna Chiara Palmieri a marzo 2012, dopo averlo protocollato a febbraio. Da Marzo a Settembre, l’assessore non ha mai trovato il tempo di presentarlo in giunta, facendoci perdere il finanziamento richiesto (7.500 euro).
L’Assessore venne invitata alla conferenza stampa di presentazione, le foto evidenziano bene il suo seggio vuoto. Oltre alle 3 rievocazioni, a maggio 2012 l’Associazione Benevento Longobarda ha presentato all’Assessore Palmieri altri 4 progetti per le scuole, nell’ambito della manifestazione “Primavera Longobarda”, lanciata dalla Palmieri ma poi mai realizzatasi. I progetti presentati da noi sono molto simili a quelli che verranno realizzati dal Fai questo prossimo sabato. Ovviamente non denunceremo il Fai per plagio, ma la prossima volta prenderemo delle dovute precauzioni, mettendo il copyright sui progetti”, commentano dall’associazione che lamenta di essere l’unica ad aver organizzato manifestazioni di divulgazione della storia longobarda senza ricevere alcun finanziamento da parte della Provincia.
“Non ci sono soldi per le rievocazioni storiche – prosegue l’associazione - ma si trovano per il gladiatore d’oro (70.000 euro per una serata alla quale potevano partecipare al massimo mille persone) e per tutte le iniziative che escludono la nostra associazione”. Pesanti le critiche all’assessore “nominata d’ufficio e non eletta” alla quale Benevento Longobarda ha anche ricordato la scadenza del mandato e l’approssimarsi delle elezioni, un banco di prova per misurare il gradimento e l’efficacia delle azioni messe in campo dai politici. Dalle accuse, poi, l’associazione passa all’affermazione della propria autonomia e indipendenza, individuando nella mancanza di legami con la politica uno dei motivi del mancato sostegno da parte delle istituzioni.
Intanto, però, l’associazione corre ai ripari anche con iniziative volte a raccogliere fondi per far fronte ai debiti. Oltre la “svendita” dei costumi, sabato prossimo alle 19.30, presso la Libreria Luidig verrà presentato il libro di Nicola Bergamo “I Longobardi”. Sarà la prima iniziativa della campagna di tesseramento 2013 per riuscire a raggiungere la quota di 49.000 euro, “sempre se il Comune liquiderà il contributo promesso di 20.000 euro”, precisa l’associazione. Il costo della tessera è di 20 euro.
“Solo i cittadini di Benevento – scrivono alla fine lanciando il loro appello - possono salvare Benevento Longobarda ed è a loro che ci affidiamo. Speriamo che possano venire in tanti a contribuire al nostro salvataggio”.



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